Come da tradizione la Fondazione E. Di Mirafiore ospita l’ultimo vincitore del Premio Strega e venerdì 7 marzo ore 19 sarà l’occasione di ospitare la scrittrice Donatella Di Pietrantonio con il suo libro “L’età fragile” che ha vinto il prestigioso riconoscimento nel giugno 2024. E il fine settimana del Laboratorio di Resistenza Permanente si arricchisce di un fuori programma eccezionale: Stefano Bollani – insieme a Valentina Cenni ospite d’onore della serata finale del Premio Gianmaria Testa in programma a Moncalieri (TO) il 9 marzo – sarà nel teatro della Fondazione sabato 8 marzo alle 18.30 per giocare con l’improvvisazione, sia in parole che in musica. Senza dimenticare che il #tempo, filo conduttore della stagione di quest’anno della Fondazione, è elemento basilare e fondante della musica composta, suonata, improvvisata. Di sicuro Stefano, con la sua maestria, saprà farci capire come può cambiare un brano, fin quasi a diventare irriconoscibile, se suonato con un tempo o con un altro.
Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un’occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova. L’età fragile non è un’età della vita, è la vita stessa. La memoria che non può nascondere il dolore, la solitudine dopo la separazione, la colpa per la sopravvivenza. La vita dura come un sasso che Donatella Di Pietrantonio riesce a levigare con le mani sicure della sua scrittura. L’età fragile è la storia di una famiglia sospesa nel segreto del trauma, parole mai dette rinchiuse nel cuore di una montagna d’Abruzzo che è insieme psiche e paesaggio. L’età fragile è il romanzo di una madre che non trova respiro, stretta tra la severità del padre e il silenzio della figlia. Un libro che raccontando il dolore lo cura, perché a scriverlo è una donna che conosce il miracolo delle parole e il sangue delle ferite.
Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più.
Stefano Bollani, uno dei più istrionici ed eclettici musicisti italiani, ha scritto libri, inventato spettacoli teatrali e condotto programmi radiofonici e televisivi. Virtuoso, irriverente, esploratore di suoni, le “etichette”, nel suo caso, sono sempre un po’ riduttive. Ha all’attivo 49 album, di cui 31 in studio, e la sua musica non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti unici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo, da Enrico Rava a Chick Corea, da Richard Galliano a Bill Frisell o Lee Konitz. Per non dimenticare, naturalmente, l’amicizia e la lunga collaborazione con Gianmaria Testa.
Passa con disinvoltura e gran divertimento per tutti dal jazz all’Orchestra sinfonica e anche in occasione dell’incontro alla Fondazione Mirafiore rende omaggio all’arte dell’improvvisazione grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme oltre venti anni di jam session.
L’ingresso agli appuntamenti della Fondazione Mirafiore è libero su prenotazione dl sito fondazionemirafiore.it.