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Attualità | 02 marzo 2025, 18:40

Da Valdieri un appello ai sindaci ad unire le forze sotto l’egida di una Provincia più autorevole per il rilancio infrastrutturale ed economico della Granda [FOTO E VIDEO]

Questo il tema al centro del convegno che si è svolto ieri, sabato 1° marzo, presso la sala Alberto Bianco

Che cos’è oggi la Provincia, qual è il suo ruolo dopo la riforma della legge Delrio e cosa significa la dicitura “ente intermedio di coordinamento di area vasta”. Da qui, si è poi passati ad analizzare l’annosa problematica delle infrastrutture “incompiute” o “mai realizzate”, evidenziando come questo pluridecennale impasse stia depauperando fortemente il territorio dal punto di vista economico e sociale.

Questi i temi su cui si è discusso nel convegno organizzato dal Comune di Valdieri, con il patrocinio della Provincia di Cuneo, che si è svolto a Valdieri sabato 1° marzo presso la sala Alberto Bianco.

Non un atto di denuncia ma un focus attento e puntuale che, partito da autorevoli testimonianze del passato, transiti nel presente, per poi proiettarsi verso un futuro maggiormente consapevole.

Introdotto dal consigliere comunale Davide Tonello e moderato dal giornalista Claudio Calorio, l’incontro ha avuto come relatori Paolo Chiarenza, storico, scrittore ed ex consigliere provinciale, Guido Giordana, sindaco di Valdieri, Maurizio Paoletti, ex sindaco di Boves e Giuseppe Menardi, ex senatore ed ex sindaco di Cuneo. Tra i presenti, anche il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e la consigliera della Regione Piemonte Federica Barbero.

Di fronte ad una platea gremita di partecipanti, tra i quali spiccavano molti sindaci dei piccoli comuni e i rappresentanti delle forze economiche, molto apprezzato è stato l’appello lanciato dal sindaco Giordana ad unire le forze per superare insieme le difficoltà infrastrutturali, attraverso un più autorevole coordinamento dell’Ente provinciale.

“Occorre innanzitutto riformare la Provincia facendolo tornare ad essere un ente interlocutorio tra i piccoli comuni e gli Enti decisori – ha spiegato Giordana –. Inoltre, è importante che noi amministratori lavoriamo uniti, facendo massa critica nel sostenere le necessità del nostro territorio. La Granda deve imparare a far sentire più forte la propria voce sui tavoli autorevoli attraverso la messa in campo di un’azione più incisiva da parte di tutti i sindaci, superando anche le logiche politiche di ogni singolo partito, ma dimostrandosi coesi nel perseguire l’obiettivo comune. Basta quindi con le iniziative propagandistiche di qualcuno, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche tutti insieme ed impegnarsi con serietà per migliorare gli aspetti socio-economici del nostro territorio, montagna e pianura unite”.

Ad illustrare le molteplici difficoltà gestionali della Provincia è intervenuto il presidente Robaldo, di ritorno dall’assemblea dell’Unione delle province piemontesi svoltasi ad Asti.

“Le province – ha dichiarato – stanno scontando una grave difficoltà gestionale dovuta all’incompiutezza della riforma Delrio, avvenuta oltre dieci anni fa. Nel caso della Granda, ci ritroviamo oggi a fare i conti con sempre più scarse risorse, non soltanto economiche ma anche umane, di fronte ad un territorio che conta 247 comuni, 580 mila abitanti, 3119 chilometri di strade e 72 plessi di scuole superiori da manutenere. Lo stato dell’arte è quindi piuttosto critico e non può essere migliorato solamente con il ritorno ad un’elezione popolare della sua Governance, oggi nominata esclusivamente dagli amministratori. La Provincia deve tornare ad essere un importante collettore di istanze del territorio attraverso un collegamento continuo con i sindaci dei comuni, soprattutto in una terra come la nostra, particolarmente frammentata.  Se la Provincia fosse più forte come lo era vent’anni fa, oggi le nostre criticità infrastrutturali potrebbero ottenere una voce più autorevole sui tavoli nazionali”.

Sull’impegno della Regione Piemonte riguardo alle annose difficoltà infrastrutturali del Cuneese si è soffermata la consigliera regionale Barbero.

“Nonostante in provincia di Cuneo la situazione dei collegamenti sia difficile – ha commentato – il 2025 è iniziato con i migliori auspici. A gennaio è stata aperta la tratta ferroviaria Savigliano -Saluzzo -Cuneo e con la fine dell’anno dovremmo inaugurare l’opera <simbolo> della Giunta Cirio, ovvero il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, tenuto conto che nel 2019 non si aveva né l’autorizzazione né il finanziamento. E dovrebbe infine compiersi, dopo le tante vicissitudini anche di carattere ambientale, l’iter del tunnel del Tenda, la cui previsione di apertura indica l’inizio prossimo dell’estate”.</simbolo>

Appassionato ed accorato come è da sempre nel suo stile, Paolo Chiarenza ha poi sciorinato una serie di episodi della storia politica cuneese, sottolineando la mancanza cronica nella Granda di una autorità politica forte che ai livelli regionali e nazionali potesse dare maggiore autorevolezza al territorio. 

“La nostra provincia di Cuneo – ha ricordato – è una realtà strategica per il Paese intero. Il problema è che per decenni fu considerata una terra di frontiera, senza valore, poi arrivata l’ottica europea ci si è accorti che la sua posizione, come già era noto nel Medioevo, è baricentrica per i collegamenti con i paesi limitrofi. Anche in questo caso però, è stata vittima di una politica insipiente e di una esasperata gestione troppo campanilistica del territorio e la mancanza di un coordinamento autorevole per far sentire la propria voce. Oggi, l’unica strada percorribile sta nel formare un gruppo compatto a livello politico che possa dialogare con i tavoli decisionali e con le autorità d’oltralpe”.

Dello stesso pensiero anche il senatore Menardi , il quale oltre a ribadire la necessità di trovare una voce comune per sostenere il territorio e degli interlocutori adeguati a cui riferirsi, ha evidenziato quanto sia inaccettabile che non esista nel nostro Paese una Politica in grado di cacciare coloro che sono inadempienti nella realizzazione delle opere, lasciando una provincia, come quella di Cuneo, in quasi totale isolamento da più di quindici anni.

Infine, un endorsement  per i sindaci della Granda è arrivato dall’ex sindaco di Boves Paoletti, il quale ha ricordato come essi siano l’ultimo presidio dello Stato sui territori e godano ancora della fiducia dei cittadini, mentre la Politica sta perdendo sempre di più credibilità non rispettando le promesse fatte. Hanno quindi bisogno di avere validi interlocutori per poter portare le istanze delle diverse realtà territoriali sui tavoli decisionali ed ottenere il sostegno necessario.

Daniela Bianco - Foto e video Pietro Cattaneo

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