Monsignor Bernardino Giordano, 54 anni, è da ieri, sabato 1° marzo, il nuovo vescovo delle Diocesi toscane di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello.
La sua consacrazione è avvenuta a Saluzzo, sua città d' origine e di formazione, nella cattedrale Maria Vergine Assunta che lo ha accolto con grandissimo e affettuoso orgoglio e con un lungo applauso a cerimonia avvenuta.
Migliaia di persone presenti alla cerimonia: saluzzesi e delegazioni maremmane, autorità civili e militari, associazioni, oltre a un centinaio di sacerdoti del territorio e una trentina di vescovi e arcivescovi.
"È un giorno particolare per la tua vita, e mi fa piacere osservare che siamo in molti qui presenti, affinché tu possa sentirci vicini” - così il vescovo di Saluzzo monsignor Cristiano Bodo, che lo ha consacrato -. "Sei sposo appassionato di una chiesa che ti è stata e tuttora ti è madre, sei stato e sei fedele pastore. Ringraziamo col cuore commosso i tuoi carissimi genitori ( il magistrato Giuseppe Giordano e la moglie Franca) che ti hanno dato l'esistenza, educato alla fede e cresciuto in età, sapienza e grazia. Ti ringraziamo per tanti servizi resi alla chiesa di Saluzzo e quella italiana sempre con competenza, riservatezza ed entusiasmo".
Consacranti con monsignor Bodo, Monsignor Fabio Dal Cin Arcivescovo di Loreto, S.E. Giovanni Roncari Vescovo di Grosseto, di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Mariano Crociata vescovo di Latina, Franco Giulio Brambilla Vescovo di Novara, legato da rapporti di affetto e di collaborazione pastorale con don Bernardino.
La sua profonda omelia indirizzata al nuovo monsignore “un vescovo ancora giovane" si è incentrata sul legame "pastore e popolo" che si edificano a vicenda ed ha portato il focus sull’importanza del vivere l’episcopato in una condizione essenziale "per essere davvero maestro, padre e guida: devi rimanere sempre discepolo del Signore. So che in te c’è terreno predisposto ad accogliere e ad ascoltare” - ha continuato - riferendosi anche al forte impegno di don Bernardino e alla sua lunga esperienza nella Pastorale delle famiglie: da Saluzzo, a Loreto, alla Maremma e a tante città italiane.
"Proprio perché conosco don Giordano da tempo - ha proseguito monsignor Brambilla - è doveroso chiudere l’omelia con le parole di Jean Guitton, che nel 1964 fu il primo laico al Concilio Vaticano II dove esaltò il ruolo di “prete amico”. In questo senso da oggi le famiglie delle diocesi di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello hanno un nuovo vescovo per amico".
Don Bernardino ha assunto gli impegni da vescovo nella cattedrale saluzzese dove fu ordinato sacerdote nel 2001, durante una cerimonia solenne accompagnata da canti e pagine di musica a cura del Coro della Comunità Il Cenacolo di Madre Elvira.
Seguendo il rito dell' antica tradizione richiesto ai candidati all’episcopato, si è quindi prostrato a terra al canto delle litanie dei santi.
Inginocchiandosi all'altare per l’imposizione delle mani da parte dei vescovi, dopo la preghiera di ordinazione, ha ricevuto dal vescovo Bodo l’unzione del capo con il sacro crisma e quindi anello, mitra e pastorale, i simboli vescovili per eccellenza.
Il nuovo vescovo ha quindi attraversato tutta la cattedrale per portare la sua prima benedizione ai fedeli presenti.
Monsignor Bernardino sarà il 65esimo vescovo di Grosseto (dove farà il suo ingresso domenica 30 marzo) e l’87esimo vescovo di Sovana-Pitigliano- Orbetello (dove sarà accolto domenica 23 marzo). Un territorio di 25 comuni della provincia di Grosseto e uno in provincia di Siena.
“Ringrazio il Signore per il dono della vita attraverso i miei genitori, la mia famiglia, nonchè il luogo in cui sono cresciuto, in particolare la Diocesi e la città di Saluzzo e Verzuolo. Ringrazio il Santo Padre per questa chiamata al servizio e per la preghiera per lui da tutti noi, in questo momento particolare".
La bolla di Papa Francesco del 19 dicembre scorso che lo sceglie come vescovo, è stata letta da don Ezio Marsengo segretario generale del vescovo Bodo.
"È significativo vedere che oggi abbiamo visto Gesù in azione -ha continuato il neopastore - che manda me quale successore degli apostoli ed, ha trasmesso a me di essere degno di Gesù. Non c’è nulla oggi di più importante di questo: che ciascuno di noi possa aver riconosciuto la presenza di gesù e il suo amore per la sua chiesa e tutti noi . Ognuno di voi, oggi qui, pensi a che cosa il Signore gli sta dicendo attraverso questa giornata speciale”.
Il sindaco Franco Demaria ha espresso l’orgoglio di Saluzzo, rivolgendo un pensiero particolare alla sua famiglia. "Don Bernardino è cresciuto qui e la sua storia è parte della nostra storia. Lo ricordiamo per il legame con questa comunità di cui ha fatto parte per il suo spirito di amicizia e di servizio".
Dell’amicizia personale con "don Berna" come viene affettuosamente chiamato ha ricordato le passioni sportive che li accomuna: quella per il calcio, la corsa, la montagna ( il nuovo vescovo si è cimentato anche in maratone e mezze maratone) concludendo con l'unico neo " non fatelo cantare: è stonato".
L'applauso della folla lo ha accompagnato fuori dal duomo, dove prima era stato accolto con lo stesso calore e simpatia al suono della Banda cittadina.
Il nuovo Vescovo di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello.
Saluzzese, 54 anni, una laurea in Economia e commercio, don Bernardino entrò in seminario e venne ordinato sacerdote nel 2001. Approfondì i suoi studi teologici a Roma, dedicando molta parte del suo servizio ministeriale alla pastorale famigliare, sia a livello diocesano, sia a livello piemontese, sia a livello nazionale.
Docente all’ISSR e allo STI di Fossano, ha ricoperto diversi incarichi anche in diocesi: come Cancelliere vescovile, come presidente dell’Opera Ministero Pastorale “Ancina”, prestando servizio pastorale in Duomo, a Piasco, a Busca, a Sant’Agostino a Saluzzo.
Dal 2018 si era trasferito al Santuario di Loreto come responsabile della Pastorale famigliare del Santuario pontificio e come Vicario generale della Delegazione pontificia del Santuario di Loreto.