I Vigili del Fuoco del Piemonte denunciano una situazione critica: la carenza di personale operativo nei comandi provinciali sta compromettendo la sicurezza e l'efficienza del soccorso. Con un deficit che in alcune province sfiora il 50% dell'organico nei ruoli qualificati e oltre il 20% tra i Vigili, i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione, chiedendo un’audizione urgente in Consiglio regionale.
Tra le situazioni più gravi, il comando di Cuneo, dove mancano 26 unità tra i Vigili e 33 tra i Capi Squadra e Capi Reparto. A seguire Torino, con 78 unità in meno tra i Vigili e 75 tra il personale qualificato. Il quadro è allarmante anche nelle altre province: Asti (-12 Vigili, -8 qualificati), Alessandria (-25 Vigili, -37 qualificati), Novara (-27 Vigili, -14 qualificati), Vercelli (-11 Vigili, -9 qualificati), Biella (-27 Vigili, -14 qualificati) e Verbano-Cusio-Ossola (-17 Vigili, -15 qualificati).
"Il sistema di soccorso è al limite: senza un incremento di organico, sarà impossibile garantire gli interventi con la rapidità e l’efficacia necessarie", avvertono i sindacati.
La richiesta di audizione è stata formalizzata con una lettera inviata al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in cui le organizzazioni sindacali sottolineano l’impatto della situazione: il personale ridotto non solo mette a rischio la sicurezza degli operatori, ma limita anche la possibilità di formazione e aggiornamento professionale.
"Chiediamo di poter esporre la situazione in Consiglio regionale: è una questione di sicurezza per tutti, non solo per i Vigili del Fuoco", affermano i rappresentanti delle sigle sindacali CO.NA.PO., FNS CISL, UIL PA VVF, FP CGIL VVF, USB VVF, FEDERDISTAT-CISAL e CONFSAL Vigili del Fuoco.