Cronaca - 27 febbraio 2025, 13:26

Nuovi controlli in ospedale per il liceale aggredito a Mondovì, il caso in consiglio comunale. Convocati dal preside gli aggressori: "Non hanno percezione della gravità dei fatti"

Il 16enne vittima dell'aggressione, che ha riportato fratture a una costola e a una vertebra, è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti, prognosi di trenta giorni. Le scuole si appellano alle istituzioni: "Un episodio di violenza inaudita, sintomo di un grave disagio a livello sociale". Il Comune: "Ne parleremo in consiglio"

Non serve solo una riflessione ampia, aperta a tutta la comunità, ma un gesto concreto. Questo l'appello dei dirigenti scolastici degli istituti frequentati dagli studenti coinvolti nel pestaggio del liceale sedicenne che è stato aggredito da altri due minori, mentre si recava a scuola,  nella mattina di lunedì 24 febbraio

"Le parole non bastano più, la scuola è il riflesso della società che ci circonda, dove la violenza e l'arroganza ormai sono accettate e normalizzate. Dagli insegnanti oggi si pretende che siano psicologi, assistenti sociali, tutori della legge- spiega il dirigente dell'istituto frequentato dai due aggressori -. Gli episodi di violenza verbale o fisica tra i giovani, purtroppo, sono all'ordine del giorno e la scuola non ha gli strumenti per arginare da sola quello che è di fatto il dilagare di un enorme disagio sociale". 

Intanto ieri il 16enne vittima dell’aggressione è tornato in ospedale per ulteriori accertamenti. Oltre a numerose contusioni e alla rottura di una costola e di una vertebra, a preoccupare era l’ingrossamento della milza, conseguente alle violenze subite. 

Nelle ore successive ai fatti il liceale, assistito dall’avvocato Enrico Martinetti, ha riferito ai Carabinieri di aver già visto i due nei pressi del maneggio dove si allena abitualmente: “Nel pomeriggio di venerdì si trovavano all’interno dell’area comune del maneggio, ma non li ho mai visti andare a cavallo”.

I due aggressori, nelle scorse ore, sono stati poi convocati dal dirigente scolastico che ha condannato con fermezza quanto accaduto. 

“Il fatto non è avvenuto nei locali della scuola quindi non si possono mettere in atto le procedure disciplinari che si applicano in questi casi (esclusione, sospensione etc.) - spiega il dirigente - Ho detto in maniera diretta e senza giri di parole quello che pensavo su ciò che era successo e sulla gravità delle loro azione. Il problema è che tra i giovani fatti simili sono considerati ‘normali’, non c’è alcuna percezione della gravità, neanche le azioni che vengono intraprese dalla scuola, come le sospensioni servono a molto, siamo con le mani legate. È bene che il fatto sia stato denunciato dallo studente che ha subito la violenza, un atto di coraggio e di maturità, che di sicuro non è stato semplice ma che crediamo possa fare la differenza".  

Massima collaborazione tra i dirigenti dei due istituti coinvolti nella vicenda che, intanto, hanno alzato ancora il livello di guardia, per prevenire nuovi episodi di violenza

"Ci siamo già interrogati su cosa poter fare - spiegano -, ma serve collaborazione con le istituzioni, anche per un’assemblea o una manifestazione, bisogna che venga coinvolta tutta la comunità perché gli studenti di oggi saranno gli uomini e le donne di domani". 

La scuola chiede aiuto alle istituzioni e, già ieri, il sindaco Luca Robaldo, attraverso una lettera ai giornali aveva condannato l'episodio, evidenziando la necessità di coinvolgere tutta la cittadinanza in un'azione collettiva.

Oggi, il primo cittadino, insieme al presidente del consiglio Elio Tomatis, ha deciso di portare la vicenda sui banchi del consiglio comunale: "Intendiamo affrontare il grave episodio avvenuto in città in seno alla prossima riunione della assemblea cittadina. Con ogni probabilità si svolgerà nel tardo pomeriggio di mercoledì 12 marzo. Come sempre, il Consiglio Comunale è aperto al pubblico che vuole assistervi ed auspichiamo che questa occasione possa essere realmente partecipata".