/ Cronaca

Che tempo fa

Cronaca | 25 febbraio 2025, 16:42

Pena ancora ridotta alla donna che per rubarvi diede fuoco al magazzino di Monticello d'Alba

Il rogo causò la morte dell’imprenditore cinese Hu Jie. Dopo la scelta del giudizio immediato, la rinuncia a presentare appello potrebbe valere un ulteriore "sconto" a complessivi 6 anni e 8 mesi di reclusione

L'incendio nel magazzino di Monticello d'Alba

L'incendio nel magazzino di Monticello d'Alba

Stando a quanto previsto dalla Riforma Cartabia, qualora il difensore dell'imputato rinunci a proporre appello contro una sentenza di condanna emessa a seguito di giudizio abbreviato (rito speciale che prevede lo sconto di pena di un terzo), il giudice dell'esecuzione potrà ridurre ulteriormente di un sesto la pena inflitta in primo grado. E' questo, in sostanza, ciò che avvenuto nel processo a carico di Stanka Batashka, la "piromane" di Monticello d'Alba, accusata di aver provocato le fiamme che hanno ucciso Hu "Davide" Jie (nella foto sotto), commerciante di nazionalità cinese titolare del magazzino "Ipershop Express". 

La donna, dopo l’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere, venne processata con rito abbreviato di fronte al Giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Asti, il dottor Elio Sparacino. La Procura, rappresentata dalla procuratore aggiunto Laura Deodato, aveva chiesto per la donna una condanna a nove anni e sei mesi di reclusione oltre ai risarcimenti per la famiglia della vittima, parte civile con l’avvocato Ferruccio Calamari


La sentenza di primo grado riconobbe Stanka Batashka responsabile dei reati ascrittile e la condannò a otto anni di reclusione, 6mila euro di multa e 70mila euro di provvisionali da ripartire tra le vittime dei diversi delitti, col rinvio al tribunale civile per la quantificazione dei risarcimenti alle parti civili, a fronte di richieste per complessivi 2,5 milioni di euro

Il legale della donna, l'avvocata genovese Maria Montemagno, rinunciando all'appello, verosimilmente riuscirà a spuntare per la sua assistita una condanna diminuita di un sesto: da otto anni si passerà quindi a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Ma questa non sarà la pena definitiva, perché il giudice dell'esecuzione dovrà anche tenere del conto del periodo di "pre sofferto", cioè il tempo che Batashka ha già trascorso in carcere a titolo di misura cautelare. 

Solo una volta che saranno scaduti i termini per proporre ricorso in Cassazione, la sentenza diventerà irrevocabile

Quel 19 settembre 2023 Stanka Batashka, bracciante di origine bulgara all’epoca 35enne, appiccò un incendio all’Ipershop Express di Monticello. 

Fin dal principio il pubblico ministero astigiano Laura Deodato non ebbe dubbi sul fatto che quell’incendio fosse di natura dolosa.  La moglie di Hu Jie riuscì a sottrarsi alle fiamme, ma per l'uomo, che aveva 36 anni, non ci fu scampo. La famiglia della vittima aveva quindi deciso di costituirsi parte civile col patrocinio dell’avvocato Calamari.

Da allora la donna, ora trentasettenne, si trova ristretta nella sezione femminile del carcere "Le Vallette" di Torino. A suo carico pendevano ben undici capi d’accusa.

L'indizio di colpevolezza, il più grave, era un video pubblicato su Tik Tok e che era iniziato a circolare tra la comunità cinese di Asti e Alba appena qualche ora da quel tragico fatto. Il video mostrava le immagini delle videocamere di sorveglianza interna, dove si distingueva chiaramente la donna sul luogo dell’incendio. La si vedeva passare dietro al bancone del negozio, prendere un paio di forbici e chinarsi per portare via la cassa. 

Oltre alla morte di "Davide", il reato più grave contestato in termini di pena, c'è anche la rapina che la donna, rea confessa, aveva commesso a Cossano Belbo il 12 settembre, quindi pochi giorni prima il tragico fatto di Monticello. 

Quel giorno, dopo essere entrata in un’abitazione col volto coperto da una bandana, indossando un berretto, degli occhiali da sole e armata di pistola, Batashka aveva picchiato a sangue la padrona di casa colpendola con una macchina fotografica per portarle via il portafoglio, la carta di credito e il cellulare. La Procura aveva sostenuto anche l’accusa di utilizzo indebito di carta di credito, in quanto la donna aveva poi effettuato alcuni acquisti con la carta rubata. 

Quella casa non era sconosciuta a Batashka, come non lo era nemmeno la vittima: si trattava, infatti, della ex datrice di lavoro del compagno

Un altro fascicolo si riferisce a cinque furti compiuti tra il 9 e il 15 settembre a Loazzolo e Canelli, in provincia di Asti. Sempre uguale il modus operandi: dopo aver scavalcato le recinzioni, divelto finestre, spaccato inferriate, rotto persiane e “usato violenza sulle cose”, entrava nelle abitazioni delle persone offese per impossessarsi dei loro averi, tra cui anche beni alimentari e di prima necessità.

Il quinto furto, invece, venne commesso in un negozio di abbigliamento: qui l’imputata, indossando una mascherina chirurgica con la scusa di essere influenzata, riuscì a rubare la borsa alla titolare dell'attività commerciale.

Alla donna è stato addebitato anche l'incendio avvenuto il 14 settembre a Canelli. Il fuoco venne appiccato nel magazzino di un negozio dello Shopping Center Il Castello e le fiamme andarono a coinvolgere altri esercizi commerciali, tra cui la farmacia e un bar del centro commerciale, fortunatamente, senza causare vittime. In merito a quell'episodio, Batashka confesserà la sua responsabilità, affermando però di non aver avuto alcuna intenzione di fare del male a qualcuno. 

"La famiglia del signor Hu - commenta l’avvocato Ferruccio Calamari - esce da questo processo affranta e delusa poiché, pur avendo un profondo rispetto per la giustizia italiana, ha purtroppo dovuto constatare che giustizia non è stata fatta. Assurdo, inoltre, il riconoscimento delle attenuanti generiche, concesse senza neanche un risarcimento del danno, anche solo simbolico, e non suffragate da alcuna altra ragione. I famigliari, stretti nel loro dolore, si riservano quindi di valutare se vi siano altre ipotesi di responsabilità in ordine alla morte del proprio caro".  

CharB.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium