“Una comunicazione ufficiale da parte del concessionario che certifichi il passo indietro rispetto al contratto di gestione non è mai arrivata. Non pensiamo tarderà a farlo, vista la presa di posizione pubblica che tutti conosciamo, ma in questo momento per noi è ancora tutto in ballo”.
Descrive così l’assessore di Cuneo Cristina Clerico lo stato dell’arte relativo al contratto di gestione di Cascina Vecchia in frazione San Rocco Castagnaretta, tornata agli onori della cronaca nelle scorse settimane per la decisione – a questo punto, non formale – di Baladin di uscire, appunto, dalla gestione delle sue attività.
La questione ha avuto ampia eco, recentemente, sugli organi di informazione (ovviamente anche sul nostro giornale). Ed è stata portata in Consiglio comunale da due interpellanze presentate da Franco Civallero (FI) e Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni).
“Questa rinuncia del Baladin appare come un ennesimo fallimento per l’amministrazione comunale e, quindi, per la città – ha commentato il primo -. Sarà possibile, ora, rivedere il contratto ribassandolo in modo da venire incontro all’impresa, magari sollevandola dall’affitto dei locali in cambio di un aiuto nella conclusione dei lavori ancora aperti? Sarà possibile, alternativamente, un bando d’interesse per identificare un altro soggetto privato con cui interloquire?”
Sturlese, invece, si è scagliato contro la decisione del Comune di delegare la gestione del bene ad altri soggetti: “Perché ha voluto chiamarsi fuori? Capiamo l’impegno che sarebbe necessario ma l’ente dovrebbe occuparsene in prima persona, in modi e forme da studiare e identificare, per rendere la struttura una vera e propria ‘porta di valle’. Serve riformulare il percorso progettuale del complesso”.
Le richieste delle minoranze
Tre i consiglieri di minoranza che sono intervenuti nello spazio dedicato al confronto. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), per esempio, è tornato a chiedere di poter visionare personalmente il contratto di gestione steso tra Comune e Baladin, dopo una prima richiesta inevasa.
Beppe Lauria (Indipendenza!) ha invece sottolineato come “questo tipo di scherzo, l’azienda in questione, ce l’ha già fatto una volta con l’ormai ex Casa della Sostenibilità dell’area della Montagnola. Perché la decisione di chiamarsi fuori a lavori quasi conclusi? Qual è il senso della mossa, spingere il Comune alla riduzione del canone di affitto di tettoia Vinaj? Al pagamento da parte nostra di costi non nostri?”
Giancarlo Boselli (Indipendenti), infine, ha riconosciuto alla sindaca una buona gestione della situazione collegata all’emanazione del nuovo bando di gestione della tettoia Vinaj: “Credo, ora, il problema concreto sia andare verso una nuova modalità di gestione cercando il più possibile di uscirne indenni – ha aggiunto -. Lavoriamoci affrontando la questione in una commissione specifica”.
“Uno sviluppo complesso, ma anche un’opportunità”
Secondo l’assessora Clerico proprio la mancata ufficializzazione del passo indietro di Baladin è la ragione per cui il consigliere Bongiovanni non ha ancora ricevuto la documentazione richiesta, e non sia ancora stata convocata la commissione consiliare competente.
Ma ha voluto chiarire: “L’amministrazione non è mai stata estranea ai progetti dei concessionari e l’accordo prevede e prevedeva la presentazione all’ente comunale di qualunque iniziativa. Sia chiaro, comunque: leggiamo quest’ultimo sviluppo come un’opportunità per operare una nuova riflessione su quella struttura, che è e rimane tra le più interessanti sul nostro territorio”.