Il Mercato della Terra di Alba è più di un semplice luogo di scambio. È un’idea, una filosofia che premia la filiera corta, la sostenibilità e la qualità artigianale, permettendo ai consumatori di acquistare prodotti direttamente dai produttori locali. Nato nel 2010 su iniziativa della Condotta Slow Food Alba Langhe e Roero con il sostegno del Comune, il mercato si distingue per la sua selezione rigorosa: i banchi presenti devono provenire da un raggio massimo di 50 km, offrendo esclusivamente prodotti agroalimentari artigianali. La sua identità e il legame con il territorio lo hanno reso un punto di riferimento per residenti e turisti, attratti dalla genuinità delle eccellenze locali.
Nel tempo, però, sono emerse alcune criticità gestionali e il disciplinare che regola il mercato necessita di una revisione per adattarsi alle esigenze attuali. L’assessore all’Ambiente Roberto Cavallo conferma che il primo passo sarà ridefinire i ruoli del Comitato del Mercato e del Comitato di Gestione, per evitare sovrapposizioni e garantire un coordinamento più efficace. “Attualmente, il Comitato del Mercato dovrebbe essere un organo di indirizzo, mentre quello di Gestione dovrebbe occuparsi dell’aspetto operativo. Tuttavia, il regolamento assegna funzioni esecutive al primo, creando confusione. Serve una revisione per garantire chiarezza e snellire i processi decisionali”, spiega l’assessore.
Il Comitato del Mercato, recentemente aggiornato, sarà ufficializzato con un decreto del sindaco Alberto Gatto, mentre la prima riunione è prevista per i primi di marzo. Al suo interno sono presenti dodici membri, rappresentativi delle diverse realtà coinvolte nel progetto. Ne fanno parte quattro rappresentanti dell’amministrazione comunale – tre indicati dalla maggioranza e uno dalle opposizioni –, un rappresentante dei produttori aderenti al Mercato della Terra, uno di Slow Food Alba Langhe e Roero, uno per ciascuna delle principali associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura e CIA - Confederazione Italiana Agricoltori), un membro del comitato di quartiere del centro storico – area in cui si svolge il mercato –, un rappresentante delle associazioni di tutela dei consumatori (Movimento Consumatori e Comitato Difesa Consumatori), e un delegato del Gruppo di Acquisto Solidale, legato alla cooperativa La Torre.
Il primo incontro non sarà solo un’occasione per presentare i nuovi componenti, ma anche il momento in cui si aprirà la discussione su alcuni nodi regolamentari che necessitano di chiarimenti. Uno dei temi centrali riguarda gli espositori straordinari. Il disciplinare attuale non specifica con precisione le modalità di inserimento di produttori ospiti, né chiarisce se possano aggiungersi agli stalli fissi o sostituire chi, temporaneamente, non partecipa. “Abbiamo avuto ospiti provenienti da altre regioni, specializzati in prodotti che nel nostro territorio non si trovano, come olio o riso. Queste presenze arricchiscono l’offerta, ma serve una regolamentazione chiara per gestirle in maniera equilibrata”, sottolinea Cavallo.
Un altro aspetto su cui si sta riflettendo riguarda l’inserimento di progetti legati all’economia circolare. Il regolamento stabilisce che il mercato sia riservato esclusivamente ai prodotti alimentari, ma negli ultimi anni sono emerse iniziative che vanno oltre questa definizione, come la vendita di borse realizzate con materiali riciclati. “Questo è un progetto con un valore ambientale e sociale importante, ma se si applica il regolamento in modo rigido, non potrebbe esserci”, spiega Cavallo. “Bisogna decidere se ampliare il disciplinare per includere specifiche categorie di attività sostenibili, o se mantenere il focus esclusivamente sull’alimentare”.
L’amministrazione comunale vuole garantire che il Mercato della Terra mantenga la propria identità, valorizzando al massimo le filiere di Langhe, Roero e Monferrato. La revisione del regolamento sarà avviata nelle prossime settimane con un percorso partecipato e trasparente, raccogliendo proposte da tutti gli attori coinvolti. “L’obiettivo è avere un mercato sempre più qualificato e rappresentativo del nostro territorio, eliminando rigidità inutili ma senza snaturarne la vocazione”, conclude Cavallo.