Al Direttore - 21 febbraio 2025, 11:10

Critiche al sottopasso di via Caramagna, Oderda: "Quando la volontà di alimentare dissenso supera quella di cercare soluzioni concrete"

Il sindaco risponde alla lettera di Luigi Reynaudo: "Sembra voglia trasformare la vicenda in ribalta personale, cercando visibilità senza avere reale competenza in materia"

Valerio Oderda, sindaco di Racconigi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dal sindaco di Racconigi Valerio Oderda.

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Solitamente evito di scendere in polemiche. Tuttavia in merito alla lettera del signor Luigi Reynaudo pubblicata il 18 febbraio scorso ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti della vicenda relativa al sottopasso di via Caramagna, un’opera di fondamentale importanza per la viabilità e la sicurezza della nostra comunità. 

Sin dall’inizio il signor Reynaudo sembra aver voluto trasformare questa vicenda in una ribalta personale, forse anche a causa delle sue difficoltà nel trovare una collocazione politica stabile. Sta cercando ampia visibilità su questo tema, pur non avendo una reale competenza in materia: il progetto è stato sviluppato attraverso un iter trasparente e condiviso con gli enti interessati. Il sottopasso è stato appaltato sulla base di una conferenza di servizi che ha coinvolto tutti gli attori istituzionali, prevedendo esattamente le stesse soluzioni oggi in fase di realizzazione.

Quanto alle osservazioni avanzate dal Comitato di cui il signor Reynaudo si ritiene portavoce, molte delle richieste sono state già recepite poiché corrispondevano a dubbi e considerazioni che la stessa amministrazione aveva posto in fase di progettazione. L’unico aspetto su cui permane una divergenza riguarda l’altezza del sottopasso: una modifica in tal senso comprometterebbe la sicurezza dell’infrastruttura, rischiando di creare situazioni di pericolo per la circolazione di mezzi pesanti, tra cui quelli di artigiani e agricoltori che necessitano di transitare in sicurezza, nonché l’impossibilità di attraversamento da parte di mezzi di soccorso, quali ad esempio sono gli automezzi dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile. Reynaudo si è invece spesso rivolto ad artigiani e agricoltori con dichiarazioni quanto meno discutibili, sostenendo addirittura che non fossero legittimati all’attraversamento in quell’area, mestamente ricordo che tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e i medesimi doveri. Per quanto riguarda l’approvazione della convenzione - con la Provincia e RFI, ricorrendo a una delibera di giunta piuttosto che di Consiglio – rilevo che in questo particolare caso trattasi di una convenzione che costituisce mero atto di regolamentazione di impegni reciprocamente assunti dalle parti e corrispondenti a logiche di pubblica utilità, il che porta ad attrarre la competenza per l’approvazione del documento alla giunta comunale, trattandosi di convenzioni c.d. “atipiche” rispetto a quelle di competenza del Consiglio comunale, prima di fare dichiarazioni sarebbe opportuno (e lo chiedo al Signor Reynaudo) documentarsi.

Si fatica quindi a comprendere l’atteggiamento di chi continua a porre ostacoli alla realizzazione dell’opera, nonostante le numerose rassicurazioni fornite e le modifiche già recepite. L’uso costante di espressioni altisonanti e di un abusato plurale (che pare richiamare alla memoria più il mago Otelma che una vera rappresentanza collettiva) da parte del sig. Reynaudo solleva più di una perplessità, alimentando la sensazione che il suo vero obiettivo sia solo quello di ostacolare la realizzazione dell’opera a tutti i costi. Queste manie di grandezza non sono certo sinonimo di successo, anzi. Non è chiaro se lo faccia per una rivalsa personale nei confronti di qualcuno o del Sindaco stesso. Di certo, però, mentre qualcuno vede nel fallimento un motivo di vanto o di successo personale, noi continuiamo a lavorare per il bene della comunità, senza inseguire polemiche inutili volte solo a creare un clima di sfiducia e allarmismo.

Resta infatti l’incongruenza di chi oggi critica l’amministrazione parlando di scelte unilaterali, quando in realtà ogni passaggio è stato frutto di un confronto istituzionale ampio e documentato. La volontà di alimentare il dissenso a tutti i costi sembra prevalere sulla ricerca di soluzioni concrete; viene in mente la metafora di una famiglia rimasta chiusa dentro un passaggio a livello mentre le sbarre si abbassano: tutti si preoccupano e cercano di aiutarli. E poi c’è chi tifa per il treno.

L’amministrazione comunale continuerà, comunque, a lavorare con serietà e responsabilità, garantendo che il sottopasso venga realizzato secondo gli standard di sicurezza previsti e nel pieno rispetto delle esigenze della comunità. Il confronto resta aperto con chiunque voglia contribuire in modo costruttivo, senza strumentalizzazioni o polemiche pretestuose.

Al Direttore