Erano circa le tre e mezza del pomeriggio quando, quel 14 giugno 2022, dopo aver finito di caricare il camion a Vinadio, si diresse verso Demonte per tornare Milano e qui, sarebbe stato aggredito: “Dietro di me c’era un altro camion e subito non lo vidi. Mi superò tagliandomi la strada. Io frenai per evitare che ci scontrassimo e suonai il clacson. L’autista fermò il mezzo, scese in strada e iniziò a urlarmi di scendere. Io rimasi sul camion con le porte chiuse”.
È iniziato così il racconto del camionista, un 39enne di origine tunisina, che quel pomeriggio sarebbe stato picchiato e derubato all’uscita dello stabilimento dell’Acqua Sant’Anna da un altro autista, L.S., ora a processo in tribunale a Cuneo con l’accusa di rapina, lesioni, minacce e danneggiamento.
Anche l’imputato, quel giorno, avrebbe terminato il carico nello stesso posto, ma i due, prima di quella volta, non si sarebbero mai visti: “Quando scese dal camion - ha proseguito il trentanovenne- iniziò a urlarmi di scendere. Io sono rimasto sul mezzo con le porte chiuse. Poi lui ha aperto il cassetto laterale e ha preso un palanchino di ferro. É andato direttamente sul rimorchio e mi ha spaccato il fanale sinistro. A quel punto sono sceso anche io”.
Dopo essere uscito, stando a quanto raccontato, L.S. lo avrebbe raggiunto spegnendogli una sigaretta in faccia, sotto l’occhio sinistro: “Continuava a urlarmi ‘tunisino di m… avete rovinato questo mestiere’. Quando sono sceso non avevo il telefono con me, l’ho preso dopo per filmare ciò che stava succedendo e poi ho chiamato il 112”.
Come riferito dal trentanovenne, sul camion aveva anche una telecamera GoPro che registrava solo ciò che succedeva davanti all’abitacolo: “Lui è salito e l’ha strappata portandola via - ha continuato-
Quando sono ripartito ho visto che il gancio è caduto mi sono accorto che la telecamera non c’era più”.
Raggiunti i Carabinieri a Gaiola, l’autista consegnò il video girato con il cellulare e sporse denuncia. Attraverso l’acquisizioni dei fermo immagine, i Carabinieri sono riusciti a risalire alla targa del camion dell’imputato: “Notammo un’escoriazione sotto l’occhio sinistro - ha spiegarono dei militari intervenuti - e gli consigliammo di affidarsi alle cure ospedaliere”.
Quanto al danneggiamento del camion della presunta vittima, le autorità non hanno verificato se, sul luogo dell’aggressione, vi fossero o meno dei pezzi del fanale rotto.
Il processo riprenderà il 7 marzo.