Prosegue col mese di marzo la rassegna di eventi proposti dalle e nelle 32 strutture museali ed espositive della rete Maraman delle Valli Maira, Grana e Stura. Il progetto è promosso da tutti i beni culturali della rete, coordinato da Espaci Occitan e sostenuto dalla Regione Piemonte.
Giovedì 6 marzo alle ore 20.45 il Museo dell’Abbazia di Pedona a Borgo S. Dalmazzo, gestito dall’Associazione culturale Pedo Dalmatia, ospita Quando all'Abbazia si leggeva l'occitano (XIV secolo) conferenza del borgarino Andrea Giraudo, ricercatore di Filologia e linguistica romanza e docente presso l’Università di Torino. Al culmine della sua potenza l’abbazia di Pedona doveva avere, come le fondazioni ecclesiastiche simili, uno scriptorium e una collezione libraria, di cui però non ci è rimasto nulla. Tuttavia nel 1929 Alfonso Maria Riberi, nella sua opera S. Dalmazzo di Pedona e la sua abazia (Borgo San Dalmazzo), affermava di essere in possesso di alcune carte ottenute da Domenico Pirale, a più riprese sindaco di Borgo tra Otto e Novecento, tra le quali si trovava un foglio di pergamena del XIV secolo con testi in occitano, che il canonico identificò come un resto del patrimonio abbaziale. Nel suo libro Riberi ne diede una trascrizione e una fotografia parziale, ritenendo si trattasse di prediche. Qualche anno dopo, nel 1934, una tesi di laurea discussa a Torino precisò che si trattava invece di un frammento di un testo, la Somme le Roi, che nel tardo Medioevo ebbe una grande fortuna. Da allora della pergamena non si seppe più nulla, ma oggi, grazie alla recente pubblicazione della versione occitana della Somme, siamo in grado di riprendere la questione, cercando di capire come, perché e quando un testo in occitano giunse all’Abbazia di Borgo.
Si prosegue domenica 30 marzo alle ore 17 nel salone comunale di Valgrana con un appuntamento proposto dai due musei locali, il Kinomuseo - Piccolo museo del Cinema e l’Esposizione delle opere artistiche in miniatura. Sarà proiettato Lou pan es lou soubeiran, ultimo documentario di Giacomo Allinei, videomaker di Prazzo, già autore di altri racconti per immagini dedicati alla Val Maira. Il pane, protagonista e sovrano della tavola di sempre, ben diverso da quello consumato oggi, raffinato, talora industriale: un tempo era alimento con una propria sacralità, al centro di una serie di riti domestici e comunitari, dalla semina alla lievitazione, dalla cottura alla conservazione. Allinei, che del film è anche sceneggiatore, ricorda e indaga questa tematica con l’aiuto di esperti come l’agronomo e storico Lele Viola, e le testimonianze di valligiani che hanno vissuto questa ritualità, come Franco Baudino, Lorenza Lando, Biagio Ellena, la riproposizione della cottura del pane nel forno comunitario di San Martino di Stroppo ad opera di Armando Cucchietti, Laurent Constantin e Tiana Adrianavoravelo, o la scelta di Sergio Savio di riprendere la coltivazione della segale e la produzione del pane in proprio. Il film, in occitano e italiano, ha musiche originali di Giuseppe Quattromini. Alla proiezione (40’ circa) seguirà dibattito con il regista.
L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito. Per info Espaci Occitan, www.espaci-occitan.org, segreteria@espaci-occitan.org, tel. 0171.904075, Fb @museooccitano, Ig @museo.occitano.