Da una parte la destra alimenta paura e diffidenza contro i migranti, bloccando ogni tentativo di riforma e imponendo politiche emergenziali e provvedimenti sempre più restrittivi. Dall’altra, le imprese – dagli agricoltori agli industriali – chiedono a gran voce più lavoratori stranieri per sostenere l’economia di un Paese che invecchia e che soffre un crollo demografico senza precedenti.
L’ultimo click day per il Decreto flussi ha dimostrato, ancora una volta, l’assurdità di un sistema che genera precarietà e lavoro nero.
Le quote di ingresso si esauriscono in pochi minuti. Un meccanismo farraginoso che crea incertezza per le imprese e alimenta sfruttamento e irregolarità per i lavoratori.
Coldiretti Cuneo, ad esempio, ma anche altre organizzazioni datoriali in ogni parte d’Italia, chiede da tempo procedure più efficienti, regolarizzazioni per chi già lavora nel nostro Paese e programmi di formazione nei Paesi d’origine.
Ma il governo di destra continua a fare orecchie da mercante, prigioniero della propria propaganda anti-migranti. Non solo.
Il declino demografico minaccia la sostenibilità economica del Paese, eppure la destra si rifiuta di affrontare il tema della cittadinanza, negando diritti a chi nasce e cresce in Italia e lasciando migliaia di giovani senza prospettive.
Una miopia che rischia di danneggiare gravemente il futuro dell’Italia. Mentre loro soffiano sul fuoco della paura, noi vogliamo risposte concrete: più canali legali d’ingresso, una gestione ordinata dell’immigrazione, il superamento dei click day e una vera riforma della cittadinanza. Perché senza nuovi cittadini e lavoratori, il Piemonte e l’Italia si fermano.