A tre anni dal lancio del progetto, pensato in periodo Covid a seguito di una importante donazione congiunta di associazione Amici dell’ospedale di Savigliano e Fondazione della Cassa di Risparmio di Savigliano, si fa un primo bilancio dell’attività di radiologia domiciliare e in strutture effettuata sul territorio dell’Asl CN1, dopo un primo periodo sperimentale che era stato limitato all’area saviglianese.
Il servizio prevede che sia il medico di medicina generale a inoltrare la prescrizione, validata poi dal medico radiologo prima di fissare l’appuntamento con il caregiver o la persona di riferimento, con la quale concordare giorno e ora per l’esecuzione dell’esame.
Obiettivo importante, sottolineato anche dai Piani sanitari nazionale e regionale e dal Piano della prevenzione è garantire la continuità delle cure tra i diversi livelli di assistenza e in particolare nel delicato confine tra ospedale e territorio. Il potenziamento delle cure domiciliari, nel cui contesto si inserisce anche questo servizio, è strategico nell’ottica di sviluppare maggiori possibilità di guarigione o di recupero funzionale e affettivo del paziente nell’ambito dell’ambiente di vita.
Il progetto di radiologia territoriale fu ispirato da un’esperienza compiuta in Mozambico in un momento molto difficile e mutuata dal Primario pro tempore della Radiologia Alessandro Leone per i pazienti più gravi: anziani, disabili, neurologici.
L’apparecchiatura radiologica a disposizione del Servizio di Radiologia dell’ospedale SS Annunziata di Savigliano, del valore di circa 70 mila euro, può essere trasportata agevolmente ed è funzionale per raggiungere a domicilio o in struttura pazienti fragili ai quali si risparmia il viaggio in ospedale. Nel periodo 2023/2024 sono state effettuate 193 radiografie a domicilio e 364 presso il carcere di Saluzzo, con un’ottima qualità delle immagini digitali prodotte, che possono essere inviate immediatamente via mail in ospedale per la refertazione.
Valerio Maccagno è presidente dell’associazione Amici dell’Ospedale: “Siamo lieti di condividere un risultato così importante. I servizi sanitari sul territorio rappresentano un plus per il cittadino fragile e rispondono correttamente ai problemi della cronicità. Garantiamo la nostra massima disponibilità a collaborare per consentire il raggiungimento di questo importante traguardo”.
“In questi primi anni di attività - dichiara il direttore generale dell’Asl Giuseppe Guerra - abbiamo offerto un servizio di altissima qualità al territorio, nei confronti di pazienti fragili con difficoltà di mobilità e, nel biennio preso in esame, abbiamo anche utilizzato l’apparecchiatura presso il carcere saluzzese. Ringrazio la direzione delle professioni sanitarie, il direttore della Radiologia, la coordinatrice, il capo tecnico e tutti i tecnici che si sono adoperati per ottenere i migliori esiti dal progetto; un servizio importante per il territorio che certamente proseguiremo.”