"Abbiamo portato Ho Cura nelle scuole, dalla primaria ai licei, partendo dai bambini fino ai giovani adulti, per far conoscere il concetto sia di cura che di cure palliative. Si deve partire a diffondere il concetto di cura, perché noi tutti dobbiamo avere cura di noi stessi per prenderci cura degli altri. Da qui posso parlare delle cure palliative e di conseguenza anche di fine vita a tutti quelli che posso, perché prendere coscienza di questo tema renderà sempre la nostra vita migliore".
Le parole di Luciana Saglietti, presidente dell'associazione albese Ho Cura, racchiudono il senso profondo dell’associazione: sensibilizzare, diffondere la cultura della cura e accompagnare chi affronta il fine vita. Negli anni, l’associazione è cresciuta con un’attenzione particolare ai giovani.
"La nostra associazione sta diventando sempre più importante, ormai abbiamo 100 soci, ma vogliamo anche abbassare l'età, quindi stanno arrivando dei giovani. Vorrei veramente fare conoscere questa associazione, far conoscere le idee che noi stiamo diffondendo, perché come hanno cambiato la vita a me e a molti di noi in questi anni, credo che possano fare del bene a tutti". Negli ultimi mesi, Ho Cura ha donato 15.000 euro all’ASL CN2, raccolti tramite le quote associative e donazioni di famiglie che hanno beneficiato del supporto dell'associazione, per la realizzazione delle Camere del Sollievo presso l’ospedale di Verduno, spazi dedicati a chi si trova nell’ultima fase della vita.
"Queste camere verranno costruite all’ottavo piano e accoglieranno pazienti oncologici in fine vita che non possono accedere all’hospice, o persone che arrivano in ospedale per un’emergenza e muoiono in solitudine. Noi abbiamo fortemente voluto questo perché crediamo in un fine vita dignitoso, in cui nessuno resti solo. Saranno spazi poco medicalizzati, con la possibilità per i parenti di restare accanto ai loro cari, con un televisore, una tisana, un ambiente che dia conforto".
Oltre a questo, l’associazione ha donato otto nuovi televisori all’hospice, per migliorare la qualità della permanenza dei pazienti, e ha avviato un nuovo ciclo di musicoterapia per accompagnare i malati con il potere terapeutico della musica.
Un altro tassello fondamentale per Ho Cura è la formazione dei nuovi volontari. A gennaio è partito il corso di 40 ore, che si concluderà a giugno, rivolto a chi desidera entrare a far parte dell’associazione. Il programma prevede lezioni con medici, oncologi, psicologi, psicoterapeuti e filosofi, con un focus su assistenza e consapevolezza. Sono già 12 i partecipanti che hanno intrapreso questo percorso, segno di un interesse crescente per il tema della cura.
Parallelamente al sostegno ospedaliero, l’associazione continua il progetto di formazione nelle scuole, in collaborazione con il CSV di Cuneo. "Quasi tutti i giovedì mattina entro nelle scuole superiori di Alba per parlare di volontariato, di cura di sé e degli altri, e di cure palliative. Farlo con i ragazzi è fondamentale: la cultura della cura deve radicarsi fin da giovani. Solo così possiamo cambiare il modo in cui affrontiamo la vita e, quando arriva, anche la morte", conclude Saglietti.