/ Bra e Roero

Che tempo fa

Bra e Roero | 14 febbraio 2025, 06:51

Montà: il comandante della Polizia Locale Pierlorenzo Caranzano va in pensione

“Nel mio ruolo ho sempre preferito la prevenzione alla repressione. Da ragazzo volevo fare o il prete o il poliziotto: la vita mi ha portato a farli tutti e due”

Montà: il comandante della Polizia Locale Pierlorenzo Caranzano va in pensione

Pierlorenzo Caranzano, classe 1962, dopo 42 anni 2 mesi e 5 giorni di servizio nel corpo di Polizia Locale, a fine mese andrà in pensione, lasciando il comando di Montà dopo quasi 25 anni.

Schietto e disponibile, lo abbiamo sentito per una chiacchierata sui tanti anni di lavoro nel territorio roerino, sui nuovi progetti, sui ricordi. E abbiamo scoperto una persona ricca di qualità umane, di simpatia e di sorprese.

Comandante Caranzano, le dispiace lasciare il servizio?

“A dire il vero vivo l’arrivo della pensione come un punto di partenza non di arrivo. Spero mi sostituisca una persona migliore di me e comunque ho molti impegni qui a Montà e non mi annoierò di certo”.

Infatti Caranzano è un personaggio molto conosciuto nella comunità montatese. Dopo 18 anni di servizio a Santena, il primo luglio del 2000 è diventato comandante della municipale di Montà, all’epoca comando convenzionato con Santo Stefano Roero, Ferrere e Cisterna d’Asti. Sono moltissime, negli anni, le collaborazioni di Caranzano con altri comuni, ad esempio con Carmagnola, dove ha comandato a scavalco, con la comunità Langhe e Barolo, con Mango e con le città di Orbassano, di Villastellone e con la Regione Piemonte, avendo fatto parte, come ufficiale, del contingente Regionale durante le olimpiadi invernali del 2006.

Vive a Montà?

“Sì, con mia moglie Mihaela abitiamo in campagna. Ci piace la natura e ci piacciono gli animali, abbiamo anche cinque asini e due cani”

Sappiamo che lei è un musicista …

Sono stato per 34 anni Direttore della Banda musicale di Cambiano di cui oggi sono Presidente. Negli ultimi anni, per via degli impegni ho un po’ trascurato la musica e adesso penso di poter recuperare il terreno perduto”

Una passione nata da ragazzo?

“Esatto. Sono Salesiano Cooperatore, ho studiato a Colle Don Bosco, dopo le scuole medie ho frequentato il corso di Agraria. La musica è sempre stato un hobby perché da ragazzo a dire il vero avevo due sogni nel cassetto: fare il poliziotto o il sacerdote. Alla fine ho fatto tutti e due, per lavoro in un caso, in risposta ad una chiamata nell’altro”.

Infatti lei è diacono.

“Dal 2012 sono diacono permanente per la Diocesi di Alba nell’Unità Pastorale di Montà. Sono vicedirettore dell’Ufficio per la Pastorale Sanitaria e Anziani, e fino al periodo Covid ho prestato servizio all’ospedale di Alba. L’attività in parrocchia è fra quelle che mi legano di più con la comunità di Montà e dei paesi limitrofi”.

Si è scelto due “mestieri” che diventano sempre più complicati oggigiorno.

“Ho amato molto il mio lavoro e sono soddisfatto. Ho sempre cercato nel ruolo di comandante di prediligere la prevenzione alla repressione, partecipando e organizzando corsi di aggiornamento per me e per i miei uomini, e di essere, come si dice, sempre sul pezzo. Certo negli anni le cose si sono complicate un po’, ma la differenza la fanno le persone e l’onestà con cui si opera. Mi piace suggerire a chi fa questo lavoro di essere autorevoli e mai autoritari.

Tra i tanti personaggi che ha conosciuto nella sua carriera e che sono in qualche modo legati al suo lavoro a Montà, ne ricorda qualcuno in particolare?

Ho potuto conoscere da vicino rappresentanti delle istituzioni, magistrati, prefetti, questori. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. Ho incontrato il Papa, non a Montà (ride), però se ce n’è uno che ricordo con particolare affetto è Ferruccio Maruffi.

Chi era?

Lo conobbi perché pur già anziano faceva il rappresentante per una ditta di segnaletica stradale. Era un ex- deportato nei lager, amico di Primo Levi, autore di molti libri sul tema dei campi di concentramento, scritti con un’ironia straordinaria, alla Benigni. Ricordo che diceva “Mi possono togliere tutto, ma non riusciranno mai a piegarmi”. Siamo diventati amici e molte volte l’ho invitato a fare testimonianza della sua esperienza nelle scuole. Purtroppo è morto qualche anno fa, nel 2015”.

In paese circolavano voci sulla chiusura del Comando di Polizia Locale …

“Lo escludo, il comando rimarrà. Montà è un paese molto strategico per posizione, con un collegamento stradale importante tra albese e torinese, e in passato le amministrazioni comunali hanno investito molto su questo servizio”.

Attività parrocchiale, musica e animali altri progetti per la prossima vita senza divisa?

“Fare qualche passeggiata in più nel nostro Roero, qualche progetto che mi consenta di spendere le mie conoscenze e competenze in favore di anziani, con corsi sulla sicurezza o altre cose che riterrò utili. Lo ripeto: la pensione per me è un punto di partenza, non di arrivo, ho ancora molte energie da spendere e sono grato di aver lavorato tanti anni in favore della collettività. Approfitto per ringraziare tutti, in particolare i miei collaboratori ispettore capo Pasqualina Blasi e ispettore Omar Sibona. Quando uno è seduto al volante di una macchina, la conduce dove vuole, ma solo se il motore gira, perché altrimenti rimane fermo. I miei collaboratori li ho sempre considerati il vero motore”.

Silvano Bertaina

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium