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Attualità | 14 febbraio 2025, 11:49

Responsabilità, commozione, memoria: a Borgo San Dalmazzo l'incontro con Emanuele Filiberto, ex capo della scorta di Paolo Borsellino

Filiberto, scampato per puro caso alla strage di via D'Amelio, è stato accolto alla biblioteca Anna Frank

A Borgo San Dalmazzo l'incontro con Emanuele Filiberto

A Borgo San Dalmazzo l'incontro con Emanuele Filiberto

Responsabilità, commozione, memoria. Sono i tre elementi emersi a Borgo San Dalmazzo venerdì 7 febbraio, durante l’incontro pubblico organizzato da associazione Libera Voce e amministrazione comunale con l’agente Emanuele Filiberto, ex capo della scorta del magistrato Paolo Borsellino

Ad accoglierlo in Biblioteca Anna Frank, una sala gremita in ogni ordine di posto. Emanuele Filiberto scampò alla strage di Via D’Amelio per una causalità: quel giorno era in ferie ed al suo posto andò in servizio la ventiquattrenne Emanuela Loi, poliziotta sarda e unica componente donna della squadra. A lei è intitolato il presidio Libera di Cuneo. 

Preceduto da filmati dell’epoca e dal docufilm Rai “I ragazzi della scorta”, Filiberto ha raccontato non solo i retroscena della strage, ma anche il rapporto che aveva con il dott. Borsellino: considerava la sua scorta “i miei picciotti”, e cioè parte della sua famiglia. “Sorellina” è invece il modo affettuoso con cui Filiberto si è rivolto parlando dell’agente Loi, con cui aveva condiviso anche il corso di addestramento.

La memoria di Paolo Borsellino e dei suoi agenti - Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi (a cui è intitolato il presidio Libera di Cuneo), Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli - è uno dei “cento passi” che Libera Voce e il Comune di Borgo San Dalmazzo compiono in avvicinamento al 21 marzo.

«L’incontro con Emanuele Filiberto – spiega Franco Danzi di Libera Voce – anticipa il 21 marzo, quando ricorderemo le oltre 1200 vittime di mafia, delle quali l’80% aspetta ancora giustizia: ciò deve farci molto riflettere».

Sabato 22 febbraio, a Borgo San Dalmazzo prenderà avvio la rassegna “I caffè della Legalità”, rassegna sul tema della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata. Il primo evento sarà dedicato al caporalato: alle ore 20.45, presso l’auditorium civico di Borgo San Dalmazzo, Marco Omizzolo presenterà il libro "Sfruttamento e caporalato in Italia", a seguire andrà in scena lo spettacolo teatrale "Il Monsone" di Beppe Casales. La vice sindaca nonché assessora alla legalità Clelia Imberti, citando l’ex vicario del Questore di Cuneo Daniele Manganaro, ha osservato che «dobbiamo essere consapevoli che mafia e caporalato non sono fenomeni confinati a determinate regioni d’Italia. Sta a noi tutti approcciarci con la realtà di tutti i giorni in modo attento e critico. Parlare di legalità deve diventare argomento di tutti i giorni, proprio come bere un caffè, gesto quotidiano tipicamente italiano».

Nella mattinata di venerdì Filiberto ha inoltre incontrato 250 tra studenti e insegnanti delle scuole superiori cuneesi del Liceo Classico e Scientifico Peano-Pellico, ITIS Cuneo e Grandis, e della scuolamedia D’Azeglio di Cuneo.

comunicato stampa

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