È di vitale importanza per il futuro dell’Europa che le scelte in materia di bilancio comune salvaguardino l’eccezionalismo agricolo, tenendo separati i fondi della Politica Agricola Comune al di fuori di ogni ambiguità, poiché solo in questo modo sarà possibile difendere la sovranità alimentare del continente in un momento di grandi tensioni e incertezze a livello globale. È la posizione della Coldiretti in merito alla presentazione de “Il Percorso verso il prossimo quadro finanziario pluriennale” da parte della Commissione europea, documento che punta a definire le politiche di bilancio per i prossimi anni.
Se il fine dichiarato di semplificare le procedure di accesso ai fondi per gli agricoltori va nella direzione delle proposte avanzate da Coldiretti, con le manifestazioni dello scorso anno a Bruxelles per ridurre la burocrazia, l’obiettivo di evitare la dispersione tra i troppi programmi potrebbe essere condivisibile, a patto di salvaguardare l’autonomia del bilancio della PAC. Ogni ipotesi di far confluire tutte le risorse in un unico contenitore, abbinata alla nazionalizzazione delle scelte, assesterebbe un colpo mortale al futuro dell’agricoltura europea.
“La via giusta – sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – sarebbe quella di trovare sinergie adeguate tra i fondi della Politica agricola e quelli strutturali per colmare il gravissimo deficit infrastrutturale e idrico che pesa sulla produzione di cibo. Se davvero si vogliono evitare dispersioni di risorse, occorre che i finanziamenti europei vadano solo ai veri agricoltori, quelli che ogni giorno lavorano il territorio e tutelano l’ambiente. Vanno, inoltre, evitate scelte schizofreniche che rischiano di penalizzare settori importanti come quello vitivinicolo, minacciato dall’idea di imporre etichette allarmistiche”.
“È indispensabile puntare su un processo di semplificazione che deve essere forte e sostanziale anche per segnare una discontinuità rispetto al passato” conclude Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneo.