"L’azienda si è nuovamente presentata con un nulla di fatto, mentre noi abbiamo ribadito ancora una volta tutta la nostra contrarietà alla decisione di chiudere lo stabilimento. Auspichiamo che all’incontro di martedì 18 febbraio la proprietà si presenti con qualche contenuto, di modo da poterne discutere già nelle assemblee coi lavoratori in programma il giorno successivo".
Così il segretario provinciale della Fai Cisl Antonio Bastardi, insieme ai colleghi Loredana Sasia (Flai Cgil) e Alberto Battaglino (Uila Uil) commentano l’esito dell’incontro che presso la sede del Ministero del Lavoro a Roma ha aperto il tavolo sulla Diageo, la multinazionale britannica che nel novembre scorso ha comunicato l’intenzione di arrivare alla chiusura degli impianti ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba entro la scadenza del giugno 2026.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti nazionali, territoriali e le Rsu delle tre sigle del comparto alimentare, i rappresentanti dell’azienda, la direzione generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Attive e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Tra i presenti anche il senatore Giorgio Maria Bergesio.
“Riteniamo assurda la decisione della Diageo, un’azienda in ottimo stato di salute e che continua a fare utili e a incrementare la produzione, di chiudere il suo stabilimento in Italia, mettendo a rischio circa 350 lavoratori diretti, oltre all’indotto collegato”, hanno ripetuto le rappresentanze di Fai, Flai e Uila, che all’azienda hanno chiesto di tornare sui propri passi e salvaguardare l’occupazione.
La Diageo, ribadendo l’irrevocabilità della decisione assunta, ha confermato il proprio impegno a ricercare possibili acquirenti, oltre alla volontà di mettere in campo un piano sociale.
Come detto il confronto a livello territoriale proseguirà già dalla prossima settimana, con l’incontro programmato in azienda il 18 febbraio, con la partecipazione di Confindustria Cuneo, mentre il tavolo ministeriale è stato riconvocato per il 18 marzo prossimo.
Nelle prossime settimane anche la Regione convocherà le parti sociali. Il presidente Cirio dal canto suo ha ribadito “la nostra netta contrarietà alla scelta di Diageo di chiudere lo stabilimento di Santa Vittoria d’Alba, una scelta assurda in un contesto che, anche a detta dell’azienda, non presenta difficoltà economiche o criticità", confermando "la disponibilità della Regione Piemonte, che è stata raccolta anche dalla direzione del Ministero, di essere parte attiva, attraverso l’utilizzo dei fondi europei di cui disponiamo, nella ricerca del miglior acquirente che per noi significa quello in grado di tutelare lavoratori e produzione, offrendo anche la possibilità di contribuire alla riqualificazione dei lavoratori”.