A dieci anni dalla scomparsa di Michele Ferrero, il suo ricordo continua a essere un punto di riferimento per Alba e per l’intero Piemonte. Tra coloro che ne custodiscono la memoria con particolare affetto c’è il presidente della Regione Alberto Cirio, che rievoca con emozione l’influenza che l’imprenditore ha avuto sulla sua vita personale e politica.
"Se penso alle figure che hanno segnato la mia vita, Michele Ferrero è sicuramente tra quelle più importanti. In questi anni è mancato spesso a me e a tutti i cittadini albesi e figli di questa terra di Langhe e Roero. Mi sono mancati i suoi preziosi consigli e il suo esempio", racconta Cirio.
Un uomo che sapeva coniugare pragmatismo e visione, valori che si riflettevano anche nelle piccole cose. "C’è una frase che mi disse a cui penso spesso e che ho cercato di usare come faro nella mia vita personale e anche nella mia carriera politica e amministrativa", ricorda il governatore piemontese. Un consiglio ricevuto durante un incontro speciale, quando Ferrero si recò in Comune per fare gli auguri al sindaco e alla giunta.
"Quando ero vicesindaco di Alba, Michele Ferrero venne in Comune, insieme a sua moglie Maria Franca, per fare gli auguri al sindaco, a me e a tutta la giunta. In quell’occasione, quando mi avvicinai per ricambiare gli auguri e ringraziarlo dei costanti preziosi consigli, Michele Ferrero mi disse ‘baichè d’ande d’acordi’", rievoca Cirio. Una frase semplice, in dialetto piemontese, che racchiudeva un insegnamento profondo.
"Guardate di andare d’accordo", che non era solo un invito alla concordia, ma un monito a cercare sempre una soluzione condivisa, di buon senso. "È il monito che ha animato la sua vita, il suo fare impresa, ed è – a ben vedere – quel senso di pragmatismo che caratterizza il nostro essere albesi e grazie al quale siamo conosciuti in tutto il mondo", aggiunge Cirio.