Attualità - 13 febbraio 2025, 18:18

Diageo, Bergesio: “Grave danno la chiusura dello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba”

Il senatore della lega: "Incomprensibile: rimarrebbero a casa, senza lavoro, circa 350 lavoratori diretti e tutto l’indotto"

“La chiusura dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba è inaccettabile. Necessario individuare soluzioni che tutelino l’occupazione sul territorio, i fornitori e tutto l'indotto”.  Lo afferma il Senatore cuneese della Lega Giorgio Maria Bergesio, al termine del tavolo di confronto aperto al Ministero del Lavoro, sollecitato anche dallo stesso Bergesio, sulla vertenza Diageo, la multinazionale del settore delle bevande alcoliche che in autunno ha annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Santa Vittoria d'Alba, in provincia di Cuneo, entro giugno 2026. 

Decisione ribadita dall’azienda anche in occasione dell’incontro di questa mattina a Roma, durante la riunione alla quale erano presenti, oltre al Senatore Bergesio, i rappresentanti dell’azienda, la direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche attive, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e le organizzazioni sindacali. 

“La decisione di Diageo, azienda che fa utili e incrementa la produzione, di chiudere il suo stabilimento in Italia, è incomprensibile - continua Bergesio, Vicepresidente Commissione Attività produttive del Senato -. In seguito a questa scelta rimarrebbero a casa, senza lavoro, circa 350 lavoratori diretti e tutto l’indotto. Diageo ribadendo l’irrevocabilità della decisione, ha confermato il proprio impegno a cercare possibili acquirenti per lo stabilimento cuneese, e ad avviare un piano sociale”. 

“Le scelte dell’azienda, che a giugno 2024 ha fatturato 20 miliardi di euro con 6 miliardi di utile, sembrano dettate da mere logiche di profitto, senza tener conto degli interessi dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutta la comunità. In attesa del nuovo incontro già convocato al Ministero il 18 marzo prossimo, continuerò a seguire con attenzione la vicenda, che rappresenta un duro colpo per l’occupazione nel Cuneese, terra che contribuisce in misura rilevante alla produttività del sistema economico del nostro Paese e che ormai da tempo è in grave affanno”, conclude Bergesio che questa mattina ha confermato “la volontà di essere parte attiva nella ricerca di un possibile, serio acquirente per il sito produttivo albese che ne possa salvaguardare l’attività e l’occupazione”.

cs