Tenda, un altro cronoprogramma in arrivo. Domani è prevista la riunione del Comitato tecnico, di cui fanno parte, tra gli altri, i vigili del fuoco. Sulla base di ciò che vedranno al cantiere, potranno comunicare alla Conferenza intergovernativa il nuovo orizzonte di apertura della canna.
Il presidente della Regione Alberto Cirio, sabato scorso a Limone Piemonte per parlare dei ristori messi in campo dalla regione, un milione di euro, ha evidenziato che dall'incontro del Comitato di Cooperazione Frontaliera svoltosi a Nizza il 7 febbraio sono emerse alcune date. Il 1° aprile riaprià la ferrovia del Frejus e a giugno la canna stradale completata a novembre 2023 e ancora non collaudata, competenza che spetta ai francesi.
Giugno è anche il mese a cui si guarda per il Tenda. Il Comitato tecnico darà la risposta definitiva. Anche se tra la fine dei lavori e la riapertura ci sono di mezzo i collaudi. Imprescindibili, ovviamente. E, per una parte, di competenza francese.
Il timore di Cirio, che su questo ha chiesto garanzie al ministro francese delle Infrastrutture, è che possano esserci i ritardi che si sono verificati per il Frejus, che aprirà un anno e mezzo dopo il termine dei lavori proprio per la questione collaudi.
Cosa che nessuno si augura e che in parte nasce dalle difficoltà politiche interne vissute dalla Francia. Ora un ministro c'è e ha rassicurato l'Italia, dando delle date certe.
"Non dormiamo sogni tranquilli - ha detto Cirio -, ma possiamo ragionare su un'apertura entro l'estate, perché il governo francese si è assunto questo impegno".
Ancora non del tutto abortita l'ipotesi di una percorrenza a doppio senso di marcia all'interno del traforo, a determinate condizioni e solo per i veicoli leggeri. Lo studio, commissionato dalla Regione e affidato ai migliori ingegneri del Politecnico di Toirno, è ora sui tavoli del ministero, in attesa di essere valutato. "Non molliamo di un millimetro" ha promesso Cirio.
Sperando che dal Comitato tecnico non arrivi un'altra doccia fredda.