Non si è ancora scritta la parola 'fine' sulla richiesta di chiarimenti da parte dei sindaci dell'area Cebano-Monregalese in merito alle nomine dei capi dipartimento dell'Asl Cn1, che ha affidato al dottor Luca Petruzzelli, direttore della Chirurgia Generale degli ospedali Savigliano-Saluzzo l'area chirurgica, a Michele de Benedictis, primario di Cardiologia al "SS. Annunziata" di Savigliano quella Medico Specialistica e a Gloria Chiozza, direttrice del Distretto Sud-Est (Mondovì-Ceva) il dipartimento per l’Integrazione Territoriale.
Sulla carta non c'è più niente da discutere. Come ha spiegato negli scorsi giorni il direttore generale dell'Asl Giuseppe Guerra, la scelta effettuata attraverso un atto amministrativo è "espressione di una scelta fiduciaria/discrezionale di questa Amministrazione che ha la finalità di individuare le migliori soluzioni gestionali all’interno dell’organizzazione dell’Asl Cn1 intesa nella sua interezza".
La replica del direttore generale dell'Asl non ha però soddisfatto i primi cittadini, che lunedì 10 febbraio si sono incontrati per discutere della situazione con gli altri colleghi del territorio. Circa una cinquantina quelli presenti alla serata, dalla quale al momento non trapelano indiscrezioni o dichiarazioni ufficiali.
Il motivo però è chiaro: il timore di assistere a una 'fuga' di professionalità dall'ospedale di Mondovì verso altri centri della provincia di Cuneo. Una battaglia che gli amministratori dei territori che afferiscono a Mondovì e Ceva non vogliono perdere.
"Lungi da noi porre argomentazioni di natura campanilistica, ma qualche domanda ce la poniamo e la abbiamo rivolta al dottor Guerra. Nel rispetto delle sue prerogative, e della discrezionalità di queste sue scelte, crediamo sia doveroso informare il nostro territorio rispetto a un numero: su 9 Dipartimenti in cui è suddivisa l'Asl, solo 2 sono diretti da professionisti provenienti dalla nostra area di riferimento", avevano spiegato i sindaci.
Sul tema ha preso posizione anche la Fondazione Ospedale Mondovì-Ceva: "Tutti noi, pur consci delle grandi difficoltà che sta attraversando il Servizio Sanitario Nazionale, guardiamo con fiducia agli ospedali di Ceva e Mondovì, perché sappiamo che vi lavorano figure altamente qualificate. Proprio con chi vi lavora, poi, la Fondazione che ho l'onore di presiedere si confronta quasi quotidianamente e cerca di dare sostegno concreto".
Non entra nel merito delle scelte l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi: le nomine dei capi dipartimento sono infatti, come detto, di competenza del direttore generale e fiduciarie.
Valorizzare le professionalità presenti, al fine di scongiurare la migrazione di figure professionali riconosciute e stimate, che potrebbero sentirsi sfiduciate, è quindi il senso dell'appello che giunge dal territorio. Ma sullo sfondo della vicenda si intravede un clima di turbamento anche a livello politico.