Attualità - 12 febbraio 2025, 13:50

Anche Cuneo nel rapporto Legambiente sulle "ecomafie": nell'ultimo anno oltre 220 reati, 190 persone denunciate e 16 sequestri

In Italia quattro illeciti ambientali all’ora. Con Pnrr, bonus ed edilizia sanitaria il rischio di infiltrazioni è più alto

Stamattina a Torino la presentazione del periodico rapporto di Legambiente

Quattro reati ambientali all'ora in Italia nell'ultimo anno. Un humus fertile per la criminalità organizzata. E il Piemonte non si salva. Sui 35mila reati a livello nazionale sono 1.359 quelli avvenuti sul suolo regionale. È ottava nella classifica degli illeciti legati allo smaltimento illegale di rifiuti, con Torino a fare da capofila. È la quindicesima (su oltre centro realtà provinciali) con 289 reati , 203 persone denunciate con dieci arresti. Nel computo piemontese segue Cuneo con 221 reati, 190 persone e 16 sequestri.

Il rapporto di Legambiente

A stabilirlo è il rapporto sulle ecomafie 2024 presentato oggi, mercoledì 12 febbraio, da Legambiente presso il centro Abele, realizzato con la collaborazione di Libera. Un volume che inquadra il fenomeno delle infiltrazioni mafiose con dati raccolti da oltre 30 anni su tutto il territorio. Il 2023 sui reati legati ai rifiuti ha visto due importanti inchieste. Quella dell’ottobre 2023, Dark Metal, che. ha portato a Novara al sequestro di cinque aziende a Trecate nel novarese e beni per 4 milioni di euro. O, ancor prima, quella di marzo “Oro nero” con tre arresti e sequestri per 12 milioni di euro a seguito dell’indagine del Noe di Torino ed Alessandria per traffico di rifiuti speciali. 

Rifiuti, più illeciti al nord

Un fenomeno, quello legato ai rifiuti, più radicato al Nord, come sostiene Legambiente. Aumentano gli incendi negli impianti di trattamento. Se ne segnalano 123 nel periodo preso in esame. Ma nel rapporto compaiono anche reati legati a incendi boschivi, al ciclo illegale di smaltimento del cemento ed illeciti che riguardano la fauna, come il caso di traffico illecito di cani da caccia.

Ma anche caporalato - come i casi rilevati tra i vigneti di Langhe, Roero e Monferrato, con lavoratori gravemente sfruttati tra Cuneo, Asti e Alessandria -  e la corruzione con quattro inchieste e 9 arresti nell’arco di tempo analizzato. C’è poi il macro tema degli appalti e dei subappalti con inchieste che hanno riguardato infiltrazioni di ‘ndrangheta per la realizzazione delle autostrade.

Pnrr, bonus ed edilizia sanitaria a rischio infiltrazioni

Presente oggi anche il mondo di chi indaga i fenomeni malavitosi sul territorio. “Un fenomeno in crescita e di cui preoccuparsi - ha commentato i dati il procuratore di Torino Giovanni Bombardieri - un ambito, quello ambientale, dove la criminalità è sempre più presente. È un pericolo perché la mancanza di controllo da parte dell’economia “sana”, costa cara alla società civile.”

Un aumento dei casi che riguarda anche, ma non solo, i fondi edilizi stanziati negli ultimi anni. Dai bonus al Pnrr, ma anche i cantieri sui nuovi ospedali. “Quando ci sono finanziamenti la criminalità organizzata è sempre più attenta - sostiene Bombardieri -  È importante in questi momenti tenere alta l’attenzione. Gli imprenditori non devono farsi illudere dal guadagno immediato e dal risparmio in tema di smaltimento dei rifiuti. Occorre pensare che il collegamento con le organizzazioni criminali ha un costo elevatissimo in termini di autonomia e di indipendenza economica e iniziativa imprenditoriale e che l’imprenditore dovrà comunque pagare. Il rispetto delle regole è una garanzia per tutti. Per i nostri figli, per un ambiente migliore, ma anche per evitare che la criminalità si infiltri nelle nostre aziende.” 

Daniele Caponnetto