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Attualità | 11 febbraio 2025, 19:16

“Di tanto”: il nuovo EP di Daniele Trucco tra memoria e poesia

Un viaggio musicale tra tre generazioni e grandi suggestioni letterarie

Daniele Trucco

Daniele Trucco

La scorsa settimana è uscito sui principali store digitali ‘Di tanto’, EP contenente tre brani originali scritti e arrangiati da Daniele Trucco, saggista e compositore di Verzuolo.

Dopo la parentesi orchestrale dedicata alla colonna sonora del docufilm L’uomo dei vitigni: sguardi su Giuseppe di Rovasenda, Trucco torna alla canzone d'autore dopo gli album vILLA tEMI e Nō?, mettendo momentaneamente da parte la musica sperimentale ed elettronica che aveva caratterizzato lavori come Approdi / Landings, nato dalle parole del poeta Sergio Gallo, Math Music, inserito nel sito dell'American Mathematical Society per le sue esplorazioni tra musica e matematica, e Pr1me Numbers, trasposizione sonora della sequenza dei numeri primi fino a 997.

Le tre tracce di ‘Di Tanto’ compongono un affresco familiare che abbraccia tre generazioni: un nonno combattente della Seconda guerra mondiale, una madre anziana persa nei suoi ricordi e un figlio che passeggia in un parco. A unire questi racconti non è solo un filo narrativo, ma anche un legame profondo con la poesia, fonte d'ispirazione per i testi.

"Il primo brano, ‘Allora’ – spiega Trucco – deve il titolo alla poesia malinconica di Giovanni Pascoli contenuta in Myricae e racconta in pochi versi la vita intera di una donna che richiama la Annina Picchi, madre di Giorgio Caproni, immortalata nei Versi livornesi. Parafrasando un'immagine tratta da For Sale (1959) di Robert Lowell, la canzone ricrea l'attesa della donna prima di essere portata in un ospizio, mentre ‘fissa la finestra, come se fosse rimasta sul treno una fermata oltre la sua’". 

Il secondo brano, ‘Di tanto’, che dà il titolo all'EP, nasce dalla lirica Incontro di Caproni: un attimo rubato alla quotidianità, un uomo che conversa con la sua amata e incrocia lo sguardo di una donna sconosciuta che gli sorride, un breve istante che prelude a una possibile avventura e trova compimento solo nella frase finale.

Anche ‘Mario nel cortile’ affonda le sue radici in una citazione letteraria, sebbene meno poetica: "Agli sgoccioli della Prima guerra mondiale, Gabriele D'Annunzio disse 'sento fetor di pace', una frase che è diventata lo spunto per raccontare una storia di famiglia incredibile ma vera", racconta Trucco. 

Il brano rievoca la gioventù di Mario Trucco, nonno del musicista, che nel 1938 scelse la carriera militare in marina. Partito per Pola per formarsi nei Corpi Reali Equipaggi Marittimi, divenne cannoniere senza immaginare che la Seconda guerra mondiale lo avrebbe trascinato a Massaua, in Eritrea, a bordo del cacciatorpediniere Pantera. 

Quando divenne chiaro che l'Africa Orientale Italiana doveva essere abbandonata, la squadriglia V, formata dai cacciatorpedinieri Tigre, Leone e Pantera, ricevette l'ordine di una missione suicida verso Suez.

La Leone si incagliò e venne affondata dalla Pantera, mentre il 3 aprile 1941 la Pantera e le altre navi furono attaccate da bombardieri inglesi. Dopo uno scontro serrato, gli equipaggi sfuggirono agli inseguitori inglesi e si rifugiarono sulle coste arabe, ma furono internati su un isolotto desertico dell'Arabia Saudita. Dopo complesse trattative diplomatiche, nel marzo 1943 furono scambiati con marinai britannici e rimpatriati. Mario Trucco, tornato in Italia, entrò poi nella Brigata ‘E. Carando’ fino alla smobilitazione del 5 maggio 1945.

"Tutta questa vicenda – conclude Daniele Trucco – diventa nella mia canzone una cavalcata epica, un naufragio che strizza l'occhio all'Ulisse dantesco e all'albatro di Coleridge".

Di Tanto è stato registrato e mixato tra il 2024 e il 2025 a Villa Temi, la residenza-studio del musicista. Accanto alla componente elettronica, sono presenti strumenti tradizionali: in due tracce compare la chitarra acustica di Luca Allievi, rinomato virtuoso cuneese. Il risultato è un'opera intima e intensa, capace di intrecciare memorie personali e suggestioni poetiche in un viaggio musicale che attraversa il tempo e le generazioni.

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