Attualità - 11 febbraio 2025, 14:11

Fossano ha ricordato le vittime delle foibe: "Una delle più grandi tragedie del Novecento"

Una giornata di memoria e riflessione in occasione del Giorno del Ricordo, con una cerimonia che ha visto la partecipazione di cittadini, istituzioni e associazioni. Le commemorazioni si sono concluse con un incontro al Castello degli Acaja, dove è stato presentato il libro del giornalista Fausto Biloslavo, 'Verità infoibate'

Una giornata di memoria e riflessione ha coinvolto Fossano in occasione del Giorno del Ricordo, con una cerimonia che ha visto la partecipazione di cittadini, istituzioni e associazioni. L’evento, organizzato dal Comitato 10 Febbraio di Cuneo in collaborazione con il Comune di Fossano e la Consulta Pari Opportunità, si è svolto presso l’Istituto dei Padri Salesiani e ha visto un’ampia partecipazione.

La mattinata si è aperta con la celebrazione della Santa Messa in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati, officiata nella Cappella di Santa Maria Ausiliatrice. Il momento più solenne è stato la deposizione di una corona di fiori al Monumento agli Esuli in piazza Norma Cossetto, realizzato durante il primo mandato del sindaco Dario Tallone.

Alla commemorazione erano presenti il sindaco Dario Tallone, il vicesindaco Donatella Rattalino, gli assessori Cinzia Cuzzilla e Danilo Toti, i rappresentanti del Comitato 10 Febbraio, numerose associazioni d’arma e di volontariato fossanesi, gli studenti delle scuole cittadine e i membri della CPO Fossano. Testimone diretta degli eventi, Luciana Rizzotti, esule classe 1954, ha condiviso la sua toccante esperienza.

“Voglio rivolgermi soprattutto ai ragazzi e dire loro che il Giorno del Ricordo deve essere tutti i giorni dell’anno”, ha affermato il sindaco Dario Tallone davanti al monumento. “Quando passate davanti a un cippo che ricorda queste persone dovete portare rispetto. Ci sono voluti 50 anni per tirare fuori la verità sulla violenza della pulizia etnica che ha annientato quelle terre. Ringrazio Anna Mantini per il suo impegno nel mantenere viva questa memoria e i Padri Salesiani per averci ospitato oggi”.

A prendere la parola anche Anna Mantini, referente del Comitato 10 Febbraio, che ha ricordato la storia di Norma Cossetto, giovane studentessa barbaramente uccisa dalle truppe di Tito nel 1943. “Norma è l’emblema di tutte le donne torturate e uccise in guerra”, ha sottolineato, evidenziando l’importanza della memoria storica e della consapevolezza nelle nuove generazioni.

La testimonianza più toccante è arrivata da Luciana Rizzotti, che ha raccontato la tragedia vissuta dalla sua famiglia e da tanti altri italiani costretti all’esilio: “Nel 1945, mentre il mondo festeggiava la pace, gli jugoslavi occupavano le nostre terre dando il via a tante brutture. Papà credeva che gli occupanti avrebbero portato pace e benessere. Invece i negozi furono nazionalizzati e così le campagne. Le persone sparivano e non si sapeva più niente. Anche nella nostra piccola comunità accaddero episodi tristissimi. Alla fine, mio papà fece domanda per lasciare il territorio e ricominciare altrove. Ricordo il giorno della partenza: il camion passava lento dai luoghi più cari. Guardai per l’ultima volta il nostro bel mare e le onde che s’infrangevano sulla battigia. In quel momento eravamo anche noi come loro: povere onde in cerca di una spiaggia”.

Le commemorazioni si sono concluse con un incontro al Castello degli Acaja, dove è stato presentato il libro del giornalista Fausto Biloslavo, Verità infoibate, davanti a un pubblico attento e partecipe.

redazione