A due settimane dallo scambio tecnico svoltosi a Cuneo tra l'Under 19 del Cuneo Volley e gli atleti dell'ARC Blume, selezione maschile catalana, l' ufficio stampa di Cuneo Volley ha raccolto le impressioni e le analisi dei diretti interessati.
In primis il direttore tecnico del settore giovanile Mario Barbiero, che ha seguito lo scambio anche nella parte organizzativa, queste le sue considerazioni generali sull’esperienza:
«L’esperienza con la selezione catalana è stata ottima perché abbiamo dato la possibilità ai nostri giovani di conoscere un ambiente sportivo diverso dal nostro, per abitudini, lingua, costumi, usanze e modi di stare in palestra completamente diversi. È stata un'esperienza estremamente positiva, perché ho visto i nostri ragazzi guardare con attenzione gli atleti dall’altra parte della rete, cercando di capire come affrontavano le stesse problematiche che quotidianamente affrontano loro. Le partite sono state molto costruttive, perché i catalani hanno un modo di giocare diverso dal nostro, più fisico e aggressivo. Inizialmente abbiamo subito le loro potenzialità e la loro potenza, ma piano piano ci siamo adattati, e questo è stato uno step importante. D'altro canto, parlando con lo staff catalano, anche loro non si aspettavano una pallavolo così tecnica e tattica da parte nostra, imparando da noi questo aspetto. Non c’è stata grande possibilità di interagire con la squadra ospite al di fuori della palestra, però in tutti i momenti interni i ragazzi hanno costruito delle relazioni, creando legami e amicizie, rendendo anche sotto questo punto di vista l’esperienza positiva. Prossimamente organizzeremo il nostro viaggio in Catalogna per far vivere ai nostri ragazzi un'esperienza con strutture, orari e usanze diverse dalle nostre, in modo da stimolare ulteriormente lo sviluppo delle loro capacità di adattamento, che fanno parte non solo dello sport, ma anche della vita di ogni giorno».
Dello stesso parere l’allenatore dell’ARC Blume, Israel Martín, il quale ha sottolineato quanto l’esperienza sia stata formativa per i suoi ragazzi:
«L’esperienza a Cuneo ci ha lasciato molto più di tre semplici partite amichevoli. Sono stati cinque giorni intensi di pallavolo, condivisione e crescita, sia dentro che fuori dal campo. Portiamo con noi l’opportunità di competere contro squadre della nostra stessa categoria, all’interno di un modello di sviluppo orientato all’alto livello. Al di là del risultato di ogni incontro, questa esperienza ci ha permesso di confrontarci con altri giocatori della nostra età e di capire su quali aspetti possiamo ancora migliorare. Questi giorni hanno rafforzato la nostra connessione come gruppo, facendoci condividere momenti di crescita collettiva e consolidando il valore della squadra. Cuneo si è rivelata un’ottima ospite per lo sviluppo di questa attività sportiva, che ci ha arricchito reciprocamente, dimostrando in ogni momento una grande capacità organizzativa e sportiva, degna di un evento di livello internazionale».
Durante l'ultimo allenamento 6vs6 tra le due compagini, che si è concluso con una vera e propria amichevole, è stato presente un nutrito gruppo di autorità, tra cui i presidenti Maribel Zamora e Gabriele Costamagna, l'assessore allo sport del Comune di Cuneo, Valter Fantino, e la vicepresidente Fipav Cuneo-Asti Giusy Bertolotto.
L’amichevole ha visto due MVP, Gerard Rejón, per la compagine catalana e Giovanni Bellanti per quella cuneese. Abbiamo chiesto proprio a loro che impatto abbia avuto quest’esperienza a livello personale e di squadra:
«Credo che questa esperienza sia stata molto arricchente per il gruppo, poiché ci ha permesso di vivere un’opportunità unica all’interno di uno dei grandi club d’Italia, il Cuneo. - ha esordito l’atleta catalano - È stata un’esperienza estremamente positiva, che ci ha dato la possibilità di utilizzare tutte le strutture del club e di competere ad alto livello contro le squadre U19 e U17 di Cuneo, ottenendo ottimi risultati. Dal mio punto di vista, affrontare giocatori con caratteristiche fisiche diverse da quelle a cui siamo abituati ci ha aiutato molto a uscire dalla nostra zona di comfort. Abbiamo anche avuto l’opportunità di assistere a una partita di alto livello europeo femminile, Chieri ’76 contro Benfica. Oltre all’aspetto sportivo, credo che questa esperienza ci abbia permesso di rafforzare il legame di squadra, trascorrendo molti momenti insieme e divertendoci moltissimo».
Di risposta Bellanti: «A distanza di due settimane, posso dire che questa è stata un’esperienza bellissima e molto utile, che ci ha permesso di confrontarci e metterci in gioco con una squadra di alto livello. Inoltre, credo che affrontare un avversario di questo calibro ci abbia aiutato molto, non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto sotto l’aspetto mentale ed emotivo. Siamo una squadra che non sempre riesce a esprimere al massimo le proprie potenzialità in campo, ma credo che giocare contro un avversario così forte ci abbia aiutato a essere più uniti, a giocare l’uno per l’altro e a dare il massimo su ogni azione. Siamo stati davvero felici ed entusiasti di aver avuto questa opportunità, e posso dire con certezza che ci ha lasciato un impatto molto positivo».
Infine, la voce dello spogliatoio biancoblù, nelle parole del capitano della Lab Travel Falegnameria GMG, Fabrizio Marino, riguardo la settimana di allenamenti con la selezione catalana:
«Gli allenamenti con i catalani? Ci mancano! L’esperienza con la squadra catalana ci è stata molto utile, soprattutto perché ci ha permesso di confrontarci con un avversario di livello internazionale, ben preparato sia fisicamente che tecnicamente. Abbiamo avuto l’opportunità di disputare due partite di alto livello, che sicuramente ci saranno preziose per il prosieguo dei campionati Under 19 e Serie C. Da questa esperienza ci portiamo con noi la possibilità di aver giocato contro atleti di altissimo livello non italiani, che ci hanno fatto comprendere quale sia il livello al di fuori del Piemonte e dell’Italia e su quali aspetti possiamo migliorare per poterci avvicinare a quegli standard».
Le parole di tutti gli intervistati confermano il valore di questa esperienza, che ha contribuito non solo a sviluppare abilità tecniche, ma anche a rafforzare il legame di squadra e la mentalità competitiva, preparandoli a nuove sfide future.