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Scuole e corsi | 10 febbraio 2025, 10:12

Il viaggio della Memoria di due sorelle fossanesi, delegate dell'Agenzia Italiana per la Gioventù

Angelica e Alisea Pizzillo raccontano le emozioni e l'esperienza vissute

Il viaggio della Memoria di due sorelle fossanesi, delegate dell'Agenzia Italiana per la Gioventù

Anche quest’anno il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha organizzato il Viaggio della Memoria, promosso dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma. 

Grazie al supporto del Ministero della Difesa, che ha messo a disposizione gli aerei di Stato per i trasporti, un gruppo di giovani delegati da tutta Italia, distintisi per il loro impegno nella politica giovanile e nella cittadinanza attiva, ha avuto l’opportunità di visitare i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il quartiere ebraico di Cracovia e il Museo Fabbrica di Schindler. 

Angelica e Alisea Pizzillo tra i delegati piemontesi 

Tra i partecipanti, anche Angelica e Alisea Pizzillo, fossanesi e delegate dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, che hanno rappresentato il Piemonte e la provincia di Cuneo in questo evento istituzionale. Con loro, anche Rachele Boetti, cuneese e delegata regionale del Servizio Civile Universale. Angelica Pizzillo ha raccontato la profondità di questa esperienza: “Prima di visitare Auschwitz e Birkenau, ero molto spaventata. Avevo paura di provare un dolore troppo grande, di non riuscire a elaborare le emozioni che sarebbero emerse. Ma affrontare questa esperienza è stato necessario. Ho capito che ricordare non è solo un dovere, ma una responsabilità. Uno dei momenti più toccanti è stato quando Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoah, ci ha telefonato. Le sue parole sono state un dono prezioso, un monito a portare avanti la memoria di ciò che è stato. Il ritorno in pullman dai campi di sterminio è stato particolarmente intenso. Seduta in ultima fila, mi sono chiusa nel silenzio più assoluto: avevo bisogno di quel momento per riflettere, per lasciare sedimentare tutto ciò che avevo visto e sentito. Questa è un’esperienza che tutti dovrebbero fare, perché solo prendendo consapevolezza della storia possiamo davvero impegnarci affinché non si ripeta mai più.” 

Angelica ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine al Ministro Andrea Abodi, che aveva già avuto modo di conoscere un anno fa quando è stata premiata al Quirinale per il suo impegno nella salute mentale degli adolescenti e nelle politiche giovanili. Inoltre, nel corso dell’anno, ha partecipato ad altri eventi istituzionali e costituzionali con il Commissario Straordinario Federica Celestini Campanari, con la quale ha instaurato un rapporto di grande stima e affetto. “La dottoressa Celestini Campanari non è solo una guida straordinaria, ma anche una persona a cui voglio davvero bene e a cui devo tanto per tutto ciò che ho imparato in questo percorso.” 

Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche all’Agenzia Italiana per la Gioventù, al dott. Cristian Alicata e all’avv. Teresa Borelli, persone che porta nel cuore. Anche Alisea Pizzillo ha condiviso le sue emozioni: “Camminare tra le baracche di Auschwitz e Birkenau è stato come sentire il respiro di chi non c’è più. Ogni fotografia, ogni oggetto, ogni angolo di quel luogo trasmetteva una storia di sofferenza e ingiustizia. Il momento più toccante è stato quando Sami Modiano ci ha raccontato la sua esperienza. Le sue parole ci hanno ricordato che il futuro è nelle nostre mani e che la memoria non deve mai spegnersi. Oggi più che mai, dobbiamo essere consapevoli che l’odio, la violenza e l’intolleranza non devono mai più trovare spazio nel nostro mondo. Ringrazio profondamente il Ministro Andrea Abodi, l’Agenzia Italiana per la Gioventù e tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza. La memoria è un dono prezioso, e da oggi è parte di noi.” 

Un viaggio che lascia il segno Il Viaggio della Memoria non è stato solo un percorso fisico, ma un viaggio interiore, che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi vi ha partecipato. Visitare Auschwitz e Birkenau significa conoscere, ricordare e impegnarsi, affinché tragedie simili non accadano mai più. Un sentito ringraziamento va anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha voluto omaggiare i partecipanti con una spilla tricolore, simbolo dell’impegno e della responsabilità di ciascun giovane nel custodire e tramandare la memoria. Un’esperienza che cambia per sempre chi la vive, rendendolo testimone di un passato che non deve essere dimenticato. Perché il “mai più” non resti solo una promessa, ma diventi una realtà.

redazione

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