Corso Giolitti e la zona della stazione. Se ne parla dal 2015 circa. Un crescendo continuo di situazioni che hanno destato allarme, tra spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, abuso di alcool, degrado, sporcizia, risse. In quello che era uno dei quartieri buoni del capoluogo.
A distanza di dieci anni, la situazione, in quella zona, è cambiata. Anzi, migliorata, a detta degli stessi residenti. Grazie all'azione di tanti soggetti e alla presenza decisamente intensificata delle Forze dell'Ordine. E' stato aperto anche un "distaccamento" della Polizia locale proprio in quell'area.
Maggior presidio, azioni di prevenzione e di repressione, in un patto di collaborazione e di azioni congiunte e mirate da parte di tutti i soggetti interessati, a partire da Comune e Prefettura e con il coinvolgimento delle Forze dell'Ordine che, periodicamente, si riuniscono nel tavolo "Ordine e Sicurezza" proprio in Prefettura. Nel 2018 è stato stretto il "Patto per la sicurezza locale".
Quel patto, nel corso dei prossimi mesi, verrà presentato in una versione più aggiornata ed estesa, perché, nel frattempo, i problemi hanno interessato anche altre zone della città. Basti pensare ai Giardini Fresia, a piazza Boves e, più di recente, alla zona dell'Agorà.
Nuove situazioni richiedono un nuovo Patto, sulla scorta di una sempre maggior richiesta di sicurezza da parte dei cittadini. Perché è la percezione ad essere cambiata.
Cuneo è una città sicura. Lo dicono i numeri dei reati e delle denunce. "E' uno dei capoluoghi più sicuri a livello nazionale", ha detto il Questore Grassi presentando i dati del Rapporto Eurispes.
Eppure, se si chiede ad un cittadino di Cuneo quale percezione abbia della sicurezza in città, con molta probabilità la risposta non sarà troppo positiva.
C'è, quindi, bisogno di rinnovare questo Patto e di ampliarlo, dando una risposta sempre più efficace e mirata. Perché nel frattempo le cose sono cambiate: ci sono state nuove ordinanze a garanzia dell'ordine pubblico e che dovranno diventare parte del nuovo patto.
In questo ambito, è notevolmente cambiato anche il ruolo della Polizia Locale, in parte perché previsto dal Testo unico degli enti locali, la legge numero 48 del 2017, e in parte perché lo chiedono i cittadini.
La Polizia Locale opera in concerto e collaborazione con le altre Forze dell'Ordine. Ha compiti di prevenzione e repressione che sono molto lontani dalla figura del vigile che fa multe o si occupa dei rilievi degli incidenti. Certo, questo si fa ancora, ma basta vedere il report dell'attività 2024 per capire che la figura adesso ha compiti molto più complessi.
La Polizia local ha un ruolo sempre più preminente nel dispositivo generale di sicurezza del capoluogo.
Molti sono stati i verbali e le contestazioni per il consumo di bevande alcoliche, che ricordiamo essere materia di una specifica ordinanza sindacale che lo vieta in determinate aree della città. Ben 149 le violazioni accertate, così come sono state 95 le persone oggetto di verbale per ubriachezza manifesta. Dieci per atti contrari alla pubblica decenza.
Risale a settembre 2024 l'ordinanza relativa al cosiddetto "Daspo urbano", in vigore a Cuneo e presupposto per l’emanazione del vero e proprio “Daspo”, provvedimento di competenza del Questore.
L’ordinanza prevede che gli agenti di Polizia locale o di Stato possano intervenire con una serie di provvedimenti amministrativi, graduali e successivi in caso di reiterazione degli atti. Dalla semplice sanzione pecuniaria, si può arrivare al divieto di accesso all’area in cui è stato commesso il comportamento sanzionabile per le 48 ore successive. In caso di violazione del divieto e di reiterazione, è previsto che la Polizia locale o le Forze di Polizia inoltrino il caso alla Questura che può emettere il decreto di allontanamento della persona dal territorio comunale o nazionale.
Le zone interessate, dove la Polizia Locale è presente anche nei turni serali, ci sono parchi, viali ed aree verdi, compreso il Parco fluviale, giardini pubblici e aree attrezzate, aree giochi, i portici del concentrico, parcheggi ed altre aree di sosta dei veicoli, impianti sportivi. A questi luoghi si aggiungono biblioteche, musei, strutture ospedaliere, luoghi di culto, aree cimiteriali, aree monumentali, aree pubbliche. Nell’elenco poi le aree oggetto di divieti di consumo di bevande alcoliche previsti dalle ordinanze in vigore (es. piazza Boves, giardini Fresia, via Bonelli, corso Giolitti e area c.d. “quadrilatero, zona cd. “Agorà”, piazza Costituzione, via L. Einaudi, Via Bongiovanni) e poi l’area dormitorio della Croce Rossa, via S. Giovanni Bosco, viale Angeli, Parco Resistenza, la via Massimo d’Azeglio e l’area della mensa Caritas. E naturalmente la zona della Stazione Ferroviaria, dei giardinetti, dei sottopassi e delle aree adiacenti.
Sono stati 21 gli ordini di allontanamento da parte della Polizia locale.
Gli agenti hanno anche, nel corso del 2024, arrestato un soggetto per spaccio, così come 31 sono stati quelli segnalati in Prefettura perché trovati in possesso di droga. A due è stata ritirata la patente. Non sono mancate le perquisizioni di veicoli o personali, sempre finalizzate alla ricerca di sostanze stupefacenti, e 33 sono stati i sequestri.
Il ruolo della Polizia Locale sarà quindi parte integrante del nuovo Patto sulla sicurezza che verrà sottoscritto nei prossimi mesi e che si sta ancora dettagliando. Centrale sarà anche il ruolo della videosorveglianza, implementata al punto che, in questo momento, a Cuneo, in particolare nella zona dell'altipiano ma senza dimenticare le principali direttrici che dalle frazioni portano verso il capoluogo, sono circa 600. L'obiettivo è quello di installarne altre, risorse permettendo. Perché strategiche, come spesso sottolineato dal Questore di Cuneo proprio ai fini della sicurezza pubblica.
Si andrà anche ad implementare la videosorveglianza partecipata, un progetto che vede Cuneo all'avanguardia: per rendere più sicure zone attualmente non coperte, i cittadini di Cuneo potranno installarle e collegarsi alla rete di videosorveglianza comunale. Nello specifico, è prevista la compartecipazione di privati o associazioni di privati che possono videosorvegliare aree pubbliche esterne a determinati fabbricati dirottando le immagini alla Municipale, che le conserva per un periodo massimo di 7 giorni. Le riprese finiscono direttamente nei server della Polizia locale.
Un progetto partecipato anche in termini di costi. L’acquisto dei dispositivi di ripresa (e relativa manutenzione) sono a carico dei privati, mentre a carico del Comune sono i costi perpetui come la connessione alla rete comunale, la fornitura delle licenze per la registrazione e dello spazio di raccolta delle immagini.
Il controllo del territorio sarà alla base del nuovo Patto, così come la necessità di servizi interforze e l'accesso alle informazioni tra Forze dell'ordine. Tutte cose che negli anni sono state fatte, già oggetto di ordinanze sindacali e che rendono urgente la sottoscrizione di un nuovo Patto rispetto a quello del 2018. Nel frattempo le cose sono cambiate, la città ha manifestato nuove criticità, così come è aumentata la percezione di insicurezza da parte dei cittadini, pur se i numeri non la giustificano.
Così il comandante della Polizia locale di Cuneo, Davide Bernardi: "In questi anni abbiamo lavorato molto sull'essere presenti, potenziando i servizi serali pur nelle difficoltà dovute alla carenza di organico. Siamo in 50, quando la dotazione minima dovrebbe essere di 70 unità. Ma cerchiamo di esserci e di essere punto di riferimento per i cittadini. Abbiamo improntato molta della nostra attività proprio sul percepito, perché è ciò che ci viene chiesto: presenza, a garanzia della sicurezza.