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Attualità | 10 febbraio 2025, 12:13

Termovalorizzatore a Cengio, Giacchino: "Bucci si renderà presto conto che l'ex Acna è un luogo inagibile"

L'ex presidente di ALA fa il punto della situazione: "Diventa inevitabile la competenza delle procure liguri e piemontesi per gli aspetti clamorosamente omissivi della vicenda"

Termovalorizzatore a Cengio, Giacchino: "Bucci si renderà presto conto che l'ex Acna è un luogo inagibile"

Dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Marco Bucci, sulla manifestazione di interesse, la questione termovalorizzatore è tornata centrale nel Savonese, in particolare in Val Bormida, con le aree di Cairo Montenotte e Cengio ritenute potenzialmente idonee ad ospitare l'impianto.

Sul tema è intervenuto Pier Giorgio Giacchino, già presidente di ALA – Associazione Lavoratori Acna: "Viste le scarse reazioni alla delibera della giunta ligure sull’individuazione dei cinque siti per la termodistruzione dei rifiuti dell’intera regione, tra cui Cengio il più papabile, la domanda è: tanto rumore per nulla?".

"Al momento si tratta di un’avance, un sondaggio, l’inizio di un gioco delle parti per un’intenzione che viene da lontano. In realtà, nulla di nuovo, se non il solito tentativo di sfruttare una collocazione di confine che ha portato vantaggi scandalosi alla Liguria e danni secolari al Piemonte, mai sanati", commenta Giacchino.

Il nuovo governatore ha impresso una forte accelerazione...

"La storia personale di Bucci racconta di una figura operativa, pragmatica, essenziale. Non ho dubbi che impiegherà poco a rendersi conto che il sito ex Acna non è affatto la meraviglia di bonifica che qualcuno narra, ma un luogo inagibile, come più volte rappresentato alle istituzioni. Ora diventa inevitabile la competenza delle procure liguri e piemontesi per gli aspetti clamorosamente omissivi della vicenda", aggiunge Giacchino.

Serviranno confronti: come e quando?

"La discussione formale spetta alle regioni, quello sostanziale riguarda tutti. Io sono a disposizione. Prevedo un periodo molto interessante. Curioso anche l’endorsement, quantomeno come tempistica, sulla qualità delle acque superficiali del Bormida. Non è la prima volta che Arpa Piemonte si rivela entità ectoplasmatica su questioni relative alla Valle Bormida".

"Le caratteristiche delle acque superficiali non rivelano nulla, anzi, nascondono il reale stato dei luoghi e delle emissioni, che sono clamorose, incontenibili e generatrici di responsabilità".

"La politica tace. Credo che il silenzio derivi dal timore di ritrattazioni e imbarazzi su una materia tecnica e complessa. Comprensibile, ma il rendezvous sarà inevitabile: difficile sfuggire".

Quindi in Val Bormida si può essere tranquilli?

"Affatto. Tranquilli mai, pronti sempre. Ma questa è l’occasione perfetta per fare finalmente i conti con tutto, una volta per tutte. Non osavo sperare tanto", conclude Giacchino.

La questione potrebbe presto andare oltre la solita bagarre politica, raggiungendo un livello superiore. Dopo il secolare inquinamento legato alla vicenda Acna, i comuni piemontesi non vogliono un altro impianto di produzione vicino al confine regionale e sono pronti a dare battaglia.


 

Graziano De Valle (Savonanews)

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