Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole «Conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di Parigi, che assegnava alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
In occasione del Giorno del Ricordo, il Comune di Bra ha realizzato un programma di eventi, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo che prevede alle 10.30 la Santa Messa celebrata al Santuario antico della Madonna dei Fiori, seguita dalla cerimonia ufficiale in piazza Martiri delle Foibe, alla presenza delle autorità civili e militari, con la deposizione di una corona d’alloro commemorativa.
Nel corso del mese di febbraio l’esodo giuliano-dalmata sarà argomento di eventi ospitati nei luoghi della cultura della città di Bra. Grande spazio sarà dedicato ai libri e all’approfondimento storico attraverso le testimonianze e i ricordi di famiglia di esuli istriani come Luciana Rizzotti, che giovedì 13 febbraio, alle ore 21, sarà ospite del Caffè letterario di Albedo, presso la sala di BrArte (via Vittorio Emanuele II, 148) con ingresso libero.
Nel suo libro “1945 - 1956. Il grande esodo”, ha raccontato in prima persona le drammatiche vicende che ha vissuto sulla sua pelle, insegnando a ricordare ciò che è stato, ma anche investire nella costruzione di un futuro diverso.
Per questo facciamo nostre le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita del 2020 nei luoghi del ricordo: «Il significato di frontiera come separazione è ormai, per fortuna, superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione Europea».