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Attualità | 07 febbraio 2025, 19:24

L’Associazione Fondiaria Monregalese prosegue la propria attività contro l'abbandono dei territori

Il prossimo incontro sarà a Torino il 18 febbraio

L’Associazione Fondiaria Monregalese prosegue la propria attività contro l'abbandono dei territori

L’Associazione Fondiaria Monregalese prosegue la propria attività di utile informazione per evitare il progressivo abbandono dei nostri territori marginali. Ha propiziato una importante tornata dell’Accademia di Agricoltura di Torino  che si terrà il 18 febbraio prossimo alle ore 16,30 presso la sede accademica in via Andrea Doria 10.

Questa programmazione è stata resa possibile grazie alla riunione tenutasi a Niella Tanaro il 10 gennaio u.s. con la collaborazione del sindaco Gian Mario Mina. A quella riunione ha presenziato il presidente dell’Accademia Prof. Marco Devecchi; era inoltre presente   una significativa partecipazione dei sindaci di vari comuni del territorio (Ceva, Ciglié, Lesegno, Rocca Ciglié, Sale delle Langhe, Torresina, Viola, Bastia Mondovì, Frabosa Sottana, Ormea, Piozzo, Mombasiglio, Frabosa Soprana, Roccaforte Mondovì) oltre alla partecipazione degli assessori Regionali all’Agricoltura ed alla Montagna. Ciò ha permesso di portare la problematica ad un livello più elevato di attenzione. Occorre precisare che la Regione Piemonte ha previsto, come specifico strumento per evitare l’abbandono del territorio, la collaborazione tra comuni ed Associazioni Fondiarie. In sostanza i comuni sono incaricati di individuare le situazioni di abbandono (banca della terra) e le associazioni fondiarie hanno  l’incarico  di provvedere alla loro gestione collettiva. I singoli appezzamenti  incolti sono di  scarsa rilevanza economica ma importanti per il profilo di salvaguardia ambientale (dissesto, incendi, inondazione, viabilità,  ecc.) e possono costituire una fonte di risorsa anziché essere una zavorra. Appare evidente che questa ideale situazione  è  realizzata solo  in minima parte, a causa di varie carenze di carattere strutturale, ma anche di mentalità operativa, che non è incline ad accettare la prorompente situazione di cambiamento che ormai incombe.

Occorre considerare, in primo luogo, che attualmente non è previsto un ristoro economico ai proprietari che concedono in affidamento i loro terreni.  Il motivo è che il diritto di carattere pubblico prevale quello privato; concetto giuridicamente corretto, ma la sua applicazione comporta difficoltà e tempi lunghi. Pertanto è opportuno modificare questa disposizione  con una legge di carattere nazionale, che, ovviamente, viene auspicata.

Per ciò che concerne i comuni si evidenzia una diffusa carenza strutturale per cui la prevenzione di dissesto dovuta all’abbandono in realtà non viene applicata e, purtroppo, si rincorre il ripristino ad evento calamitoso già accaduto. Per quanto attiene le Associazioni fondiarie occorre considerare che molte di esse sono di piccola entità territoriale e quindi di scarsa valenza di scala, oggi ovviata con associazione di secondo grado (COASFO) Questo difetto non appartiene alla Associazione Fondiaria Monregalese, ma anch’essa ha limitazioni dovute alla scarsa liquidità operativa che si ingegna a superare (coltivazione grani tradizionali, orzo da birra, apicoltura ecc.)

Appare evidente che la complessa ed articolata problematica può essere affrontata con la adeguata collaborazione tra singolo comune ed associazione fondiaria e colmando la carenza strutturale di personale e di liquidità che frenano un più ampio sviluppo di attività. Sembra importante che l’Accademia di Agricoltura abbia organizzato l’adunanza del 18 febbraio p.v. che ci auguriamo propedeutica ad una più estesa collaborazione. L’Accademia è organismo senza scopo di lucro e la cui attività prevede scopi di innovazione nel settore agroforestale anche tramite la partecipazione di Organismi aventi composizione pubblica o  privata.  Sembra quindi importante attivare con essa una sinergia di intenti; ed inoltre giova la possibilità di poter allargare la collaborazione con i soggetti atti a colmare le carenze strutturali e di pensiero che ostacolano l’ottimizzazione di attività dei Comuni e delle Associazioni Fondiarie.

La riunione del 18 febbraio p.v. a Torino è importante perché saranno trattati i vari spetti di carattere agronomico, forestale, strutturale, legislativo al fine di apportare  un fattivo contributo di pensiero e propositivo. La riunione è aperta a tutti  e può essere seguita sia in presenza che da remoto tramite il link che l’Accademia mette a disposizione.

comunicato stampa

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