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Cronaca | 04 febbraio 2025, 19:00

Crissolo: sulla centralina idroelettrica di Pian della Regina il Consiglio di Stato dà ragione alla Sipre Sas

Annullata l’ordinanza di abbattimento del Comune, ora condannato a pagare le spese processuali

Municipio di Crissolo

Municipio di Crissolo

Il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi tramite i quali la Sipre Sas di Crissolo si era appellata contro due pronunciamenti del Tar Piemonte – rispettivamente del 2021 e 2023 – inerenti il contenzioso amministrativo che da alcuni anni oppone la società guidata da Gabriele Genre al Comune di Crissolo.

Il caso, discusso dalla sesta sezione del Consiglio di Stato nell’udienza tenuta lo scorso 14 gennaio, riguarda la realizzazione di una centrale idroelettrica in località Pian della Regina, che la società guidata da Gabriele Genre ha realizzato ormai diversi anni fa su un terreno demaniale.

Successivamente alla realizzazione di tale opera in concessione, avvenuta con alcune difformità rispetto all’originario progetto, il Comune aveva respinto la richiesta di istanza in sanatoria avanzata dall’azienda sostenendo l’impossibilità di procedere all’accertamento in conformità in ragione della natura demaniale del terreno.

Tramite apposita ordinanza ne aveva quindi disposto la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Contro tale provvedimento la società era rivolta al Tribunale Amministrativo regionale, che sul punto si era pronunciato in due diverse occasioni, nel 2021 e 2023, con pronunciamenti ora sconfessati dal Consiglio di Stato, che ha condannato il Comune dell’Alta Valle Po alla rifusione delle spese del doppio grado di giudizio in favore della Sipre, spese liquidate complessivamente in 8.000 euro, oltre diritti e accessori di legge.

A carico dello stesso Municipio anche il pagamento della parcella presentata dal verificatore per l’esecuzione della verificazione.

Il ricorso era stato presentato per conto della società dall’avvocato Paolo Botasso di Saluzzo (il Comune di Crissolo era invece rappresentato dall’avvocata Antonella Lauria), che spiega: "Siamo di fronte a un pronunciamento su un tema particolarmente tecnico, ma che rappresenta anche un importante precedente riguardo al cosiddetto giudizio di conformità nel caso di beni demaniali in concessione". 

E.M.

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