Attualità - 31 gennaio 2025, 09:02

Miele, Coldiretti Cuneo: "Nel 2024 invasione di prodotto estero (+16%), attenzione al rischio frodi"

Il prodotto straniero adulterato o contraffatto mette all’angolo 1.700 apicoltori cuneesi

Dopo un 2024 che ha già visto arrivare circa 25 milioni di chili di miele dall’estero, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente, è importante tenere alta la guardia contro il rischio frodi, per tutelare la salute dei consumatori e l’attività degli apicoltori locali, già alle prese con gli effetti del clima e l’aumento dei costi. Lo chiede Coldiretti Cuneo, nell’esprime soddisfazione per l’operazione della Guardia di Finanza di Vicenza che ha portato al sequestro di oltre 22 mila chili di miele adulterato o contraffatto proveniente da diversi Stati europei ed extraeuropei, tra cui Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam, che sarebbe finito sul nostro mercato.

“Il prodotto straniero – dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – arriva a prezzi stracciati, spesso con l’obiettivo di mettere all’angolo i nostri apicoltori, esercitando una pressione al ribasso sulle quotazioni del miele tricolore. Basti pensare al caso limite di quello cinese, commercializzato a poco più di un euro al chilo, ma la media generale si aggira intorno ai 2,9 euro al chilo”.

“Alla concorrenza sleale dall’estero si aggiungono gli effetti dei cambiamenti climatici che nel 2024 hanno impattato duramente sulla produzione di miele cuneese e nazionale” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.

A rischio in Provincia di Cuneo è l’attività di 1.700 apicoltori, di cui poco meno della metà professionisti, che curano quasi 8.000 apiari, secondo le elaborazioni di Coldiretti Cuneo sui dati dell’ASL CN1, dell’ASL CN2 e dell’Anagrafe apistica nazionale.

Per evitare di consumare miele di bassa qualità proveniente dall’estero, è fondamentale prestare attenzione all’origine riportata sull’etichetta – consiglia Coldiretti – o, se possibile, rivolgersi direttamente ai produttori locali, nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

Un ulteriore aiuto arriva dalla recente Direttiva Breakfast dell’Unione europea, che ha introdotto l’obbligo di un’etichetta chiara e ben visibile che indichi il Paese di origine, nonché avviato un processo per la creazione di un sistema di tracciabilità del prodotto.

La dicitura “Italia” deve obbligatoriamente apparire sulle confezioni di miele prodotto esclusivamente in Italia (ad esempio “miele italiano”), mentre se il miele proviene da diversi Paesi UE, l’etichetta dovrà riportare la frase “miscela di mieli originari della UE”, specificando i Paesi di origine (per esempio, Italia e Ungheria). Se invece il miele proviene da Paesi extra UE, l’etichetta dovrà recare la dicitura “miscela di mieli non originari della UE”, con i nomi dei Paesi indicati; nel caso di una miscela che comprende sia mieli provenienti dalla UE che da Paesi non UE, dovrà essere scritto “miscela di mieli originari e non originari della UE”, sempre con l’indicazione dei Paesi di origine.

comunicato stampa