Il Consiglio provinciale si riunisce in trasferta quest’oggi, giovedì 30 gennaio, alle 18 nel castello di Mombasiglio, sede del museo napoleonico e del Gal Mongioie. La convocazione, firmata dal presidente Luca Robaldo, prevede, tra i vari argomenti all’ordine del giorno, l’approvazione di un protocollo di collaborazione tra Provincia di Cuneo e Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), la dismissione di un tratto di strada provinciale 589 all’interno del centro abitato di Costigliole Saluzzo (270 metri tra l’intersezione con la sp 156 e la successiva intersezione della sp 589 con la sp 169), la sostituzione di un componente della Prima Sottocommissione elettorale circondariale di Saluzzo.
Al termine dei lavori due ordini del giorno, il primo ai sensi dell’art. 11 del regolamento del Consiglio Provinciale e il secondo su un’azioni per ridurre i disagi degli utenti dell’autostrada Torino-Savona. Questo quanto risulta dalla comunicazione ufficiale dell’ufficio stampa dell’Amministrazione provinciale.
Nessuna anticipazione, dunque, rispetto a quelle che sono le decisioni politiche più attese, vale a dire l’assegnazione delle deleghe ai consiglieri e la scelta del vicepresidente. Per quanto riguarda le deleghe, qualcosa di ufficioso trapela.
Si sa, ad esempio, che la Montagna verrà assegnata a Silvano Dovetta, il Bilancio a Ivana Casale mentre, per quanto riguarda la Viabilità, è probabile uno “spacchettamento” per cui ogni consigliere dovrebbe avere competenze per l’area territoriale di riferimento. Altre deleghe, specie le più complesse – a partire dall’Edilizia scolastica – restano invece misteriose. Robaldo si muove coi piedi di piombo, perché sa che la non attribuzione di deleghe al gruppo di centrosinistra “La Nostra Provincia” - cosa di cui si sono avute avvisaglie già nelle scorse settimane – susciterà rimostranze e muterà il clima politico in corso Nizza.
Dall’entrata in vigore della legge Del Rio fino ad oggi la Provincia è sempre stata governata unitariamente. Un cambio di rotta sembra comunque essere all’orizzonte in considerazione dell’esito delle ultime elezioni per il Consiglio provinciale avvenute il 29 settembre scorso. Per quanto riguarda la vicepresidenza, Robaldo ha anticipato che la scelta ricadrà su di un “veterano” del Consiglio provinciale. Un’indicazione che farebbe escludere il consigliere più votato, vale a dire Simone Manzone, sindaco di Guarene, espressione di Forza Italia.
Probabile che si vada verso una riconferma di Massimo Antoniotti che ha le caratteristiche di “almeno due precedenti mandati”, requisito indicato dal presidente, nonostante il veterano per eccellenza del Consiglio provinciale sia Silvano Dovetta, sindaco di Venasca e presidente dell’Unione montana Valle Varaita, che già ricopriva l’incarico di assessore alla Montagna quando presidente era Raffaele Costa.