Eventi - 29 gennaio 2025, 09:43

Grandi Langhe si chiude con un notevole successo di pubblico e si afferma come vetrina internazionale del vino Piemontese

Piena soddisfazione tra i produttori presenti, che hanno riscontrato grande attenzione per i loro vini e avviato contatti internazionali molto promettenti

Grandi Langhe 2025 tenutasi presso le OGR, ha oggi chiuso i battenti con numeri record: 500 i produttori presenti, 300 giornalisti esteri e oltre 5.000 gli operatori del settore accreditati. Un successo non certo inatteso, che conferma però il consolidarsi di questa manifestazione come l’autentica vetrina internazionale del vino piemontese. Oltre 3000 i vini presentati dalle aziende vitivinicole che hanno partecipato alla manifestazione e quasi 1000 le etichette messe in degustazione nell’apprezzatissimo funzionale spazio riservato alla stampa. Il dato più significativo però è rappresentato dalla soddisfazione dei produttori: sia quelli per i quali la manifestazione è da sempre un appuntamento da non mancare, sia per quelli che invece, grazie alla scelta del Consorzio del Barolo e Barbaresco di trasformare la manifestazione in una vetrina vitivinicola dell’intero Piemonte, hanno potuto parteciparvi per la prima volta. E, per dare un’idea della soddisfazione unanime, ne abbiamo sentiti alcuni. 

Il Piemonte ormai è un brand e Grandi Langhe ne è la riprova!

L’entusiasmo di chi partecipa per la prima volta è palpabile: «La presa di coscienza da parte del Consorzio del Barolo e del Barbaresco che ormai il Piemonte è un brand e l’apertura della manifestazione anche agli altri consorzi della regione – ci dice Daniele Dinoia di Villa Guelpa a Lessona, nelle colline del Biellese - ha posto le basi per una manifestazione davvero in grande stile e destinata a crescere ulteriormente. E il fatto che personaggi illustri di altre fiere prestigiose del mondo del vino siano stati visti passeggiare in queste sale non può che significare che Grandi Langhe comincia a giocare un ruolo importante sul piano sia nazionale che internazionale. I numeri in crescita del resto parlano da soli, tanto da far pensare che questi stessi spazi possano in futuro rivelarsi insufficienti, sebbene la loro bellezza sappia dare ora alla manifestazione il tono prestigioso che merita. Con tutta la difficoltà di trovarne di più belli!».

Un’opportunità straordinaria per farsi conoscere a livello nazionale e internazionale

L’allargamento di Grandi Langhe al resto della regione è apprezzato non solo dal Piemonte del Nord, ma anche da tutte le altre aree vitivinicole del territorio: «Siamo davvero molto contenti – rimarca Paolo Ponte, titolare della cantina “Carlin de Paolo” di san Damiano d’Asti – di essere per la prima volta a Grandi Langhe. Per la nostra azienda è un’opportunità straordinaria di farsi conoscere, non solo a Torino ma anche su un piano internazionale. In questi due giorni abbiamo visto al nostro banchetto inglesi, tedeschi, americani, danesi, svedesi… in un contesto che certo si chiama Grandi Langhe, ma che da quest’anno ha in qualche modo incorporato l’intero Piemonte, presentandolo complessivamente come terra di grandi vini. Sono però convinto che questo sia solo un inizio. Unendo le forze la manifestazione potrà crescere ulteriormente e connotarsi ancor più di quanto non lo sia ora come l’autentica vetrina del vino del Piemonte».

Un’occasione non solo per prospettive future, ma anche per risultati immediati. 

Anche le aziende che da sempre partecipano alla manifestazione, fin dagli anni in cui essa si teneva ad Alba, appaiono entusiaste: «La nostra azienda – sottolinea Gloria Barale della cantina Fratelli Barale di Barolo – può essere considerata “storica” anche in relazione alla partecipazione a Grandi Langhe, di cui fin dagli albori non abbiamo mancato nemmeno un’edizione. E quindi l’abbiamo vista via via crescere prima nelle edizioni albesi e poi in quelle torinesi. Una crescita di numero dei produttori, una crescita nella qualità dell’organizzazione e una crescita, infine, nel funero di appassionati soprattutto professionali che vi partecipano. E proprio in quanto manifestazione che registra una notevole presenza di addetti ai lavori dal punto di vista aziendale si rivela molto utile. E, visto che alcuni contatti si sono già tradotti qui nell’avvio di collaborazioni decisamente interessanti, non solo in una prospettiva futura».

Il vino valorizzato da un’ottima organizzazione e da ambienti davvero belli

E ad essere ora convinto del futuro della manifestazione è persino chi, per qualche edizione, non era stato presente: «La nostra azienda – spiega Roberto Massolino dell’azienda agricola Vigna Rionda di Serralunga d’Alba – ha partecipato alle prime edizioni ad Alba, abbandonandola poi però perché oberati da troppi eventi. Dall’anno scorso siamo tornati e non possiamo che dichiararci soddisfatti: per l’ottima organizzazione, per gli ambienti davvero belli e consoni al prodotto che questo evento intende far conoscere e valorizzare, ma soprattutto per la qualità del pubblico, sia italiano che estero, che in questi due giorni abbiamo avuto modo di incontrare: un pubblico in parte legato ai canali HORECA, ma in parte anche a importatori esteri importanti. La ricaduta complessiva sia sul Piemonte, sia sulle Langhe, sia sull’azienda non può dunque che essere valutata del tutto positivamente». 

Piergiuseppe Bernardi