Il mondo moderno, interconnesso e veloce, è sempre più globalizzato. In questo scenario culture e tradizioni dei Paesi esteri sono sempre più accessibili grazie al Web ed ai viaggi low cost.
In questo variegato panorama, l’importanza dell’accrescimento delle proprie competenze linguistiche è fondamentale.
Non solo per la propria cultura personale e per sapersi orientare nel mondo, ma anche, soprattutto, in ottica di sbocchi lavorativi, la conoscenza delle lingue straniere è oggi essenziale per coloro che si affacciano sul mercato del lavoro globale.
La globalizzazione dei mercati e la comunicazione internazionale: le lingue straniere come risorsa
La globalizzazione è stata la prima causa di trasformazione del mercato del lavoro.
Eliminando i confini fisici, anche grazie al Web e successivamente allo smart working, oggi più diffuso anche in Italia, si creano maggiori opportunità di lavoro in ogni parte del mondo. Le aziende scelgono così, di operare su scala internazionale, ricercando personale anche all’estero.
In questo contesto globalizzato, i lavoratori diventano cittadini del mondo e potersi affacciare in un panorama così vario, con le dovute competenze è sempre un’ottima risorsa.
Inutile quindi, sottolineare quanto imparare una nuova lingua, possa favorire lo sbocco lavorativo.
Oggi la comunicazione internazionale passa sempre dalla lingua prediletta, l’inglese, ma è pur vero che negli ultimi anni è stata affiancata anche da altre “nuove lingue”, spesso molto richieste dalle compagnie che operano nel campo del commercio all’ingrosso o dell’ingegneria.
Senz’altro, una di queste lingue, è il cinese, per ovvie ragioni: i mercati globali si sono spostati in Asia per ragioni di produzione e manodopera a costi ridotti e perciò sono molte le aziende europee ed americane che si riforniscono di materie prime o lavorate, provenienti dalla Cina.
Il cinese, è una lingua parlata, o perlomeno compresa, in molte zone dell’Asia e non solo in Cina, a differenza di quello che si pensa. Si tratta di una lingua molto complessa, da apprendere in modo graduale e con solide basi grammaticali che si possono formare solo con molto studio.
Oggi, apprendere questa lingua è più accessibile, anche in termini economici, rispetto il passato. Grazie ai corsi online e grazie a numerose scuole di lingue che organizzano viaggi studio all’estero, oggi è possibile imparare il cinese con insegnanti madrelingua, in modo efficace.
Sicuramente, un viaggio in Cina per studiare il cinese è uno dei modi più rapidi per apprendere questa complessa lingua, così distante dalla nostra e poter spendere quindi le competenze acquisite, in un futuro contesto lavorativo.
Oltre al cinese, lo spagnolo, il francese e l'arabo stanno acquisendo crescente rilevanza, specialmente in mercati emergenti. Conoscere queste lingue può rappresentare un vantaggio competitivo, permettendo di accedere a opportunità che altrimenti resterebbero inaccessibili.
Infine, per chi mira a lavorare in ambito tecnico-scientifico, un’altra lingua che può rivelarsi utile, è quella tedesca. Il tedesco è una lingua molto richiesta da aziende del Nord Italia che trattano con la Germania e la Svizzera.
Le competenze interculturali nel mercato del lavoro
Non solo competenze linguistiche: una comprensione più profonda delle culture, associate ad una determinata lingua, possono essere risorse importanti in determinati ambiti lavorativi, soprattutto quando ci troviamo ad avere a che fare con persone appartenenti a quel determinato contesto culturale.
Una comprensione culturale profonda aiuta i professionisti che si occupano ad esempio di contrattazione, scambi commerciali e diplomazia a muoversi efficacemente e con successo in contesti interculturali, migliorando così la capacità di negoziare, risolvere conflitti e collaborare con mercati esteri e Paesi stranieri.
Possiamo riassumere queste capacità, parlando semplicemente di competenze interculturali, appartenenti a quella famiglia delle “soft skill” che oggi sentiamo spesso nominare dagli HR.
Per fare un esempio concreto, un manager che conosce appieno determinate culture, molto diverse dalle nostre, come ad esempio quella giapponese, non solo comunicherà in lingua, ma comprenderà anche pratiche aziendali derivanti da usanze e tradizioni culturali, come l'importanza del consenso e del rispetto gerarchico.
Questa sensibilità, se così vogliamo definirla, può fare la differenza tra una collaborazione proficua e un progetto fallimentare per un’azienda.
In definitiva, possiamo dire che le soft kill in termini di conoscenza profonda di un’identità culturale, oltre ovviamente alle competenze linguistiche, ampliano drasticamente le possibilità di mobilità lavorativa, all'interno di un'azienda multinazionale, conferendo a chi le possiede, la capacità di poter ricoprire anche ruoli importanti.