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Attualità | 28 gennaio 2025, 11:01

La Giornata della Memoria a Ceva nel ricordo di Giorgio Perlasca, Giusto fra le nazioni

Ieri, lunedì 27 gennaio, le celebrazioni con istituzioni comunali e regionali e gli alunni del comprensivo "Momigliano" che hanno letto le parole del figlio di Perlasca: "Un solo uomo “buono” è sufficiente per tenere accesa la speranza"

"È bene ricordare la tragedia perché non si ripeta ma è anche importante ricordare gli esempi in positivo, per creare delle coscienze attente e pronte ad opporsi a violenze del genere. I giusti sono l’esempio che anche il singolo può e deve fare qualcosa". Questo il messaggio che Franco, figlio di Giorgio Perlasca, riconosciuto come Giusto fra la Nazioni, ha rivolto nella lettera indirizzata alle scuole di Ceva, per le celebrazioni della Giornata della Memoria.

Ieri, lunedì 27 gennaio, studenti e insegnanti dell'istituto comprensivo "Momigliano" hanno accolto nell'atrio della primaria l'Amministrazione Comunale, i rappresentanti delle associazioni di volontariato e delle Forze Armate per le celebrazioni, illustrando e ripercorrendo la storia di Perlasca, cui è dedicato l'adiacente parco cittadino.

"Giorgio Perlasca da giovane era fascista - hanno spiegato gli alunni di quinta -, ma non condivideva le leggi razziali ed abbandonò il lavoro. Si trasferì in Ungheria e andando a ritirare dei documenti, venne a sapere che il console spagnolo non riusciva ad aiutare gli ebrei. Perlasca si presenta come sostituto dell’ambasciatore, per mettere in salvo gli ebrei ha falsificato dei documenti. Come molti altri, alla fine della guerra, non racconta nulla di ciò che ha visto e fatto durante il conflitto, finché tre donne ungheresi lo cercarono per ringraziarlo di aver salvato loro la vita".

Perlasca riuscì a salvare oltre 5200 ungheresi di religione ebraica “inventandosi un ruolo”, quello di Console spagnolo, ma non era né spagnolo né diplomatico.

La sua storia e il suo operato sono stati riconosciuti dall'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme "Yad Vashem" e Perlasca è stato riconosciuto come Giusto tra le nazioni. 

“La vicenda di Giorgio Perlasca - ha sottolineato il figlio, nonché presidente della Fondazione Perlasca - è la vicenda di un uomo normale, un uomo qualunque che durante la sua vita, si è trovato per caso o per destino ad affrontare una situazione eccezionale, a prendere delle decisioni importanti, irripetibili. È bene ricordare la tragedia perché non si ripeta ma è anche importante ricordare gli esempi in positivo, per creare delle coscienze attente e pronte ad opporsi a violenze del genere. I giusti sono l’esempio che anche il singolo può e deve fare qualcosa. Il ventesimo secolo passerà alla storia come l’epoca dei grandi progressi scientifici e delle grandi invenzioni tecnologiche, ma anche come il secolo in cui sono stati “scientificamente” pianificati i peggiori crimini contro l’umanità. Il Novecento è il secolo dei genocidi. Indagare su questi orrori, ricostruirne le cause è compito degli storici, ma per far sì che non abbiano a ripetersi si deve riflettere eticamente sul senso profondo della dignità umana e della giustizia. Se nella pagina più buia della storia di fronte alla pianificazione del male si notano questi piccoli punti bianchi, è nostro dovere amplificarli, esaltarli, additarli come esempi concreti che la scelta del bene. La scelta etica di opporre un no, è non solo doverosa ma possibile. Un solo uomo “buono” è sufficiente per tenere accesa la speranza".

Studenti  e rappresentanti delle istituzioni hanno poi raggiunto il parco Perlasca, dove sono intervenuti il sindaco Fabio Mottinelli, il consigliere regionale Claudio Sacchetto e Giorgio Gonella, ex dipendente comunale attualmente in pensione, grande esperto e appassionato di storia.

"La figura di Giorgio Perlasca - ha ricordato il sindaco - è emblematica di un percorso di crescita morale interiore. Questo esempio, scolpito negli annali della storia, ci insegna come in ogni momento della nostra vita, fin da bambini, possiamo essere chiamati a compiere delle scelte, e saranno quelle scelte a definire chi siamo e chi vogliamo essere". 

“Un sincero ringraziamento all’Istituto Comprensivo Momigliano, alla dirigente e agli insegnanti che si sono prodigati per questo incontro - il commento dell’assessore alle Politiche sociali e alle Minoranze etniche, Cinzia Boffano.

“È stata veramente una bella commemorazione, vissuta con semplicità ma densa di significato - ha chiosato Laura Amerio, assessore all’Istruzione -. “Ringrazio gli insegnanti per aver preparato con molta sensibilità gli allievi a questa giornata e per aver condiviso con noi il momento conclusivo ed emozionante del loro lavoro".

"Questo l'esempio che abbiamo voluto trasmettere ai nostri studenti - concludono dall'istituto comprensivo "Momigliano"-: essere luce, un esempio positivo nonostante l'oscurità. Scegliere di fare la cosa giusta, nonostante le circostanze terribili".

La mattinata si è poi conclusa davanti alla targa intitolata a Perlasca con la deposizione, da parte dell’Amministrazione, di un vaso di fiori adornato con il tricolore, e di alcuni sassolini, che rimandano alla cultura ebraica, da parte degli allievi della primaria.

Arianna Pronestì

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