Attualità - 28 gennaio 2025, 09:35

La futura gestione dell’acqua in Granda, 70 milioni di euro di liquidazione per Iren e un appello ai sindaci

Con una lettera aperta il Comitato Acqua Bene Comune invita gli amministratori locali a prendere le necessarie iniziative per la patrimonializzazione di Cogesi

Gli impianti albesi di Egea Acque

Riceviamo e pubblichiamo.

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Lo scorso 19 dicembre, in seno all’Assemblea dei Sindaci della provincia, circa 180 presenti su 246 hanno votato unitariamente una delibera di indirizzo politico per la conclusione del processo di subentro al gestore privato Egea Acque per le aree albese, braidese e del Roero. È noto che questo gestore, decaduto da anni, ha continuato e continua tuttora a gestire il servizio idrico integrato soprattutto a causa dei numerosi ricorsi legali intentati per fermare la pubblicizzazione, tutti persi, purtroppo appoggiati in passato anche da una parte degli amministratori locali.

Nel corso del 2024, Mondo Acqua, Alpi Acque ed Alse si sono pubblicizzate liquidando proprio il socio privato Egea Acque con fondi interni e sono entrate a far parte della compagine societaria di Cogesi. In questo modo hanno ridotto il fabbisogno finanziario legato ai pagamenti del Valore Residuo (VR) limitandolo ora alla sola liquidazione a Egea Acque (Iren).

Il nostro Comitato ha accolto con favore questi importanti passi istituzionali che indicano alle attuali società pubbliche socie di Cogesi (Acda, Alac, Calso, Infernotto Acqua, Mondo Acqua, Sisi, Alpi Acque, Alse) il percorso per concludere l’operazione di pubblicizzazione entro il 30 giugno del 2025 con il pagamento del VR a Iren. Percorso che queste devono adottare entro il 30 marzo prossimo ma che, necessitando di complesse valutazioni, deve essere deliberato nei prossimi giorni.

La delibera del 19 dicembre punta a rafforzare Cogesi e in via prioritaria indica la linea maestra suggerita dall’advisor: Cogesi sarà il beneficiario del necessario finanziamento bancario, volto a liquidare direttamente i circa 70 milioni di euro di valore residuo a Iren e ad attuare il piano degli investimenti almeno per la parte che non ha ancora trovato finanziamento interno alle società socie. Per fare questo Cogesi ha necessità di essere patrimonializzata attraverso il conferimento di asset idrici dei soci .

Il fattore critico di successo di questo importante programma richiede il coinvolgimento delle società pubbliche socie sia in termini di assunzione degli impegni, che delle responsabilità e dei rischi, configurando la necessità di un vero “scopo mutualistico” all’interno del consorzio.

Signori sindaci, soci di queste aziende,

i cittadini ne sono i veri proprietari e voi ne siete i rappresentanti, decisori/attuatori che le guidano!

È comprensibile che il management voglia “difendere” il loro patrimonio, le loro organizzazioni e conoscenze che hanno sviluppato in tanti anni di buona gestione, ma voi sindaci soci conoscete bene la priorità dell’interesse generale mutualistico, unico capace di portare a compimento il volere dei cittadini espresso nel referendum del 2011!

Continuando su strade aziendaliste divise non solo ci saranno singole aziende incapaci di fare fronte alle necessità finanziarie e che saranno perciò obbligate a ricorrere al capitale privato, ma anche quelle più forti e strutturate rischierebbero di essere fagocitate dai privati coinvolti.

Con la delibera del 19 dicembre avete scelto di voler trovare insieme la soluzione all’annoso problema del completamento della pubblicizzazione, ora avete il dovere di dargli gambe per camminare.

Il privato Iren, che fa legittimamente i suoi interessi e quelli dei suoi azionisti, radicalmente divergenti da quelli sanciti dal referendum (“fuori i profitti dall’acqua”), ancora una volta vuole tentarvi con il suo canto delle sirene sui pregi del partenariato privato/pubblico. Forse tra voi c’è ancora qualcuno che non ha elaborato la lezione della vecchia Egea? O forse non tutti hanno ben chiaro che il partenariato non può soddisfare i requisiti dell’affidamento in house, né tantomeno ottemperare all’obbligo di non distribuire dividendi sancito dalla delibera di affidamento?

Alle vostre società va garantita una adeguata rappresentatività in Cogesi proporzionale agli abitanti serviti. Gli amministratori di queste nulla hanno da temere dal passaggio. Saranno esperti nominati da loro a quantificare i patrimoni delle rispettive società e su vostro mandato saranno loro a governare Cogesi e quindi i beni che ad essa hanno conferito. Insieme potete trovare la soluzione che non danneggi nessuno, in mancanza di questo non vi è che la perdita totale del patrimonio che esse rappresentano.

Signori sindaci dei territori gestiti da Egea Acque, in particolare di Alba, Bra e rappresentate del Roero,

il servizio sarà garantito dalla stessa organizzazione lavorativa e dallo stesso personale che vi opera ora, con maggiore capacità di investimento e di conoscenze grazie alla collaborazione con gli altri territori. Molti vostri Comuni hanno dovuto patire i danni del concordato Egea, ora avete la possibilità di slegarvi definitivamente da questa casistica. Lavorate tenacemente per questa prospettiva.

Gli uni e gli altri non vogliate deludere gli utenti del servizio idrico integrato di tutta la nostra provincia.

Cuneo, 28.01.2025

Comitato Cuneese Acqua Bene Comune