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Curiosità | 25 gennaio 2025, 09:06

25 GENNAIO 1971. La popolazione di Ormea blocca la Statale 28: "No all'acqua del Tanaro agli imperiesi"

Strada del Nava bloccata dagli abitanti di Ormea: interminabili colonne di veicoli fermi sulla Statale 28, non distante dal confine tra Liguria e Piemonte

25 GENNAIO 1971. La popolazione di Ormea blocca la Statale 28: "No all'acqua del Tanaro agli imperiesi"

Strada del Nava bloccata dagli abitanti di Ormea: interminabili colonne di veicoli fermi sulla Statale 28, non distante dal confine tra Liguria e Piemonte.
 
La clamorosa protesta è contro il progetto di sfruttamento del Tanaro al fine di soddisfare la storica carenza di acqua in Riviera. "Se i liguri hanno sete attingano dai loro fiumi e ci lascino il nostro che per noi è lavoro e vita", sostengono i capipopolo della protesta piemontese. La colonna di veicoli fermi lungo la carreggiata è durata oltre quattro ore, paralizzando la circolazione in entrambi i sensi.

Il lungo tratto della 28 che costituisce il passaggio obbligato fra il Basso Piemonte e Imperia è stato completamente chiuso alle 14, quando i dimostranti, dopo un breve comizio al cinema Ariston, si sono riversati in strada con cartelli di protesta contro le decisioni adottate dal Governo in merito alle acque del Tanaro.
"Per noi questa risorsa è lavoro e vita e la difenderemo a ogni costo", "lasciate almeno l'acqua ai piemontesi di serie B". Questi alcuni degli slogan scritti sui grandi cartelli inalberati dagli studenti ormeaschi, dagli operai della locale cartiera, dagli stessi amministratori comunali presenti. 

Inutilmente, i carabinieri, giunti da Mondovì e dalle varie stazioni della zona, hanno tentato di convincere la folla a desistere. Nessuna vettura è riuscita a transitare per Ormea prima delle 18 quando, al calar della sera, la popolazione è rientrata a casa lasciando libera la strada. Il problema della derivazione delle acque del Tanaro non è nuovo e risale almeno all'inizio del secolo. Il progetto più antico è quello mirante unicamente alla utilizzazione delle acque per dissetare il versante ligure. 

Più di recente, le risorse idriche del fiume erano riuscite a polarizzare l'attenzione dei tecnici per l'interessamento di un consorzio costituito dall'Enel, dalle tre Province del Piemonte meridionale e dalle due Province della Riviera ligure di Ponente. "Sappiamo benissimo che la provincia di Imperia è assetata - dicono gli ormeaschi - ma sappiamo pure che potrebbe disporre di risorse abbondanti se volesse imbrigliare le acque dei suoi fiumi anziché pretendere quelle degli altri".
"Per timore di avere rischi sopra la testa, capo, hanno fatto interrompere la diga di Glori lungo la Valle Argentina, nell'entroterra di Taggia, e lasciano defluire liberamente verso il mare le acque del Bevera, dell'Impero, del Rezzo e del Neva".


 

giorgio bracco

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