Una settimana fa, sabato 18 gennaio, si è svolta a Milano una convention dal titolo “Creare legami, guarire la democrazia”- Un impegno dopo la Settimana sociale dei cattolici”.
Una giornata di lavori che ha visto la presenza di esponenti di primo piano del centrosinistra di matrice cattolica, quali Romano Prodi, Pierluigi Castagnetti e Graziano Delrio.
All’incontro ha partecipato anche Francesco Balocco, già sindaco di Fossano e assessore regionale ai Trasporti (con Sergio Chiamparino presidente) e che ora – dopo essere stato nuovamente candidato sindaco nell’ultima tornata amministrativa - siede sui banchi della minoranza nel municipio fossanese.
Balocco, allievo di Beppe Manfredi, leader di quel laboratorio politico che si chiamava “Nuova frontiera”e che ebbe un ruolo rilevante anche oltre la cinta daziaria della città degli Acaja, è stato in passato candidato al Parlamento nelle fila del Pd.
Pur non essendo mai stato dirigente di primo piano di questo partito, ne ha fatto parte mantenendo comunque sempre nei suoi confronti uno spirito critico.
Gli abbiamo rivolto alcune domande per cercare di capire cosa si muove nel Cuneese nella variegata galassia rappresentata dal cosiddetto “mondo cattolico” e dalle liste civiche in qualche misura collegate all’esperienza cristiano-sociale.
Balocco, la convention di Milano ha destato l’attenzione dei media i quali, al riguardo, non hanno dato univoche interpretazioni. Qualcuno ha parlato della possibile nascita di un nuovo partito sulle orme della Margherita. Altri di un “correntone” interno al Pd che potrebbe insidiare la leadership di Elly Schlein. Che impressione ne ha ricavato lei che vi ha partecipato?
“Un incontro interessante con diverse possibilità di lettura. Se da un lato è stato il luogo della “discesa in campo” di Ernesto Ruffini è stato anche, grazie, ma non solo al suo densissimo intervento, molto di più”.
Che cosa è emerso?
“In estrema sintesi: intanto un forte appello al variegato “mondo cattolico” impegnato nel volontariato caritativo, educativo e nel Terzo settore affinché esca dai limiti del “prepolitico” in cui si è confinato da decenni ormai. Un prepolitico che non vuole “ sporcarsi le mani” e che, talvolta, si pone distante dalla politica o, ipocritamente, equidistante. L’appello, in realtà, va oltre il “mondo cattolico” per guardare al vasto orizzonte della società civile”.
Mi pare di capire che il riferimento sia il centro-sinistra (dove il trattino ha un suo perché) rispetto al quale il mondo cattolico lamenta disattenzione da parte del Pd a guida Schlein. È così?
“Il riferimento alla Settimana sociale dei cattolici del luglio scorso era chiaro fin dal titolo. Quell’ appuntamento ha rappresentato una evidente novità (aperto da Sergio Mattarella e concluso da Papa Francesco) rispetto al passato. Tutto centrato sul tema della democrazia, sulle forme innovative di partecipazione, in definitiva sulla necessità di un nuovo impegno politico dei cattolici. Nuovo appunto, senza alcun richiamo a ricostituire un partito dei cattolici. Piuttosto una Rete di Legami per “guarire la democrazia”.
Quali terapie sono state proposte per far fronte ai mali della democrazia, problema, per altro, che non riguarda solo l’Italia?
“C’è una visione orientata alla liberal democrazia, messa in pericolo dall’ emergere, nel mondo e nell’occidente (che le garanzie democratiche ha creato) di forze e leader di destra che quelle garanzie intendono scardinare. Ma la democrazia è messa in pericolo anche per i suoi mali interni: troppo distante da molte fasce di cittadini, percepita come parolaia se non corrotta. Di qui appunto la sfida a riformare e guarire la democrazia. Si ripropongono, in modo nuovo, istanze proprie del pensiero cristiano-democratico contemporaneo: la Sussidiarietà (non solo lo Stato), la Partecipazione (rinnovate forme di rappresentanza dei cittadini), la Generatività (cittadinanza attiva capace di creare processi di sostenibilità sociale, economica ed ambientale).
Colgo un esplicito riferimento al pensiero del Papa…
“É evidente l’ispirazione al magistero di Papa Francesco, aperti, però, al confronto con il vasto mondo laico sensibile a queste istanze. Una ispirazione che in questa nostra provincia ha radici antiche ed ancora forti”.
A proposito di contesto provinciale, dove si registra un proliferare di associazioni politico-culturali, avete in mente anche voi qualcosa di simile?
“Ultimamente si sono svolti a Fossano un paio di interessanti incontri tra persone appartenenti a liste civiche presenti (e non) nei Consigli comunali di alcune delle “sette sorelle”. Alcune molto vicine a queste istanze, altre che comunque condividono parecchi di quei temi e attenzioni politiche”.
Incontri che potrebbero sfociare in qualcosa di politicamente nuovo sul proscenio cuneese?
“Per ora nulla di più che “legami”, una rete che cerca di andare oltre visioni e bandiere piuttosto usurate dei partiti, senza negare l’importanza democratica dei partiti, ma anche consapevoli della loro profonda crisi”.