"Per il 2025 sono confermati i 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, senza il ricorso ai fondi europei". L’annuncio dell’assessore Maurizio Marrone, anche senza polemizzare sulla scarsa efficacia delle ‘bandiere ideologiche’ della maggioranza nella scorsa legislatura, come “Vita nascente” e “Vita indipendente”, svelano l’inadeguatezza delle politiche regionali.
In un contesto demografico, sociale ed economico in grave peggioramento non si può rivendicare con orgoglio la conferma della spesa storica delle politiche sociali. Vuol dire che queste particolari difficoltà non le si sono colte o non le si sanno interpretare.
Nel dettaglio, lo si evince dall’incremento di spesa previsto per i consorzi socio assistenziali: appena 300 mila euro per tutto il Piemonte che sono troppo pochi per affrontare la crisi che si prospetta.
I consorzi socio assistenziali non potranno dunque che rivolgersi ai Comuni per trovare le risorse per pagare i servizi ai più deboli, ai fragili, alle famiglie, ai poveri, su cui ricadranno gli inevitabili aumenti di spesa dovuti alla crescente fragilità della società piemontese.
Mauro Calderoni Consigliere regionale Partito Democratico