Per il sistema imprenditoriale della provincia di Cuneo il 2024 si chiude restituendo lievi segnali di sofferenza. Nel periodo gennaio-dicembre 2024 la Camera di commercio di Cuneo registra la nascita di 3.388 nuove iniziative imprenditoriali, 9 in meno (-0,3%) rispetto all’anno precedente, e 3.581 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) ovvero 119 in più (+3,4%) rispetto al 2023.
Queste dinamiche hanno consegnato un saldo negativo a fine anno di 193 unità, corrispondente a un tasso di crescita del -0,30% (-0,10% nel 2023 e -0,20% nel 2022).
“Nel corso del 2024 le cessazioni hanno superato, seppur di poco, le nuove iscrizioni. Secondo trend ormai consolidati cala il numero delle ditte individuali e delle società di persone, mentre cresce significativamente quello delle società di capitale - afferma il Presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto -. Fanno segnare numeri in crescita i settori dei servizi, del turismo, delle costruzioni e dell’industria, mentre diminuiscono le imprese del settore agricolo e del commercio”.
[Il presidente Crosetto]
Il tasso di crescita della provincia di Cuneo (-0,30%) risulta più basso rispetto a quello regionale (-0,09%) e nazionale (+0,62%).
L’analisi dei dati dal punto di vista della forma organizzativa delle imprese conferma il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale provinciale. A evidenziare una sostenuta espansione sono infatti, anche nel 2024, le società di capitale che, con un peso del 15,7% sul totale delle aziende cuneesi, registrano un tasso di crescita del +3,18%, seguite dalle altre forme (in cui confluiscono cooperative e consorzi) con +0,14%. Negativa invece la performance delle restanti forme giuridiche: le società di persone (-0,74%), seguite dalle ditte individuali (-1,01%), che costituiscono il 60,5% delle imprese provinciali.
Tra i settori di attività la dinamica più incoraggiante viene registrata dai servizi (+1,93%), seguiti dal turismo (+1,40%), dalle costruzioni (+0,35%) e dall’industria in senso stretto (+0,32%). In sofferenza l’agricoltura (-2,07%) che rappresenta il 26,9% delle imprese della Granda, seguita dal commercio (-1,84%).