Curiosità - 23 gennaio 2025, 15:55

“Simboli dalle terre del Monviso”: la mostra al Mallé di Dronero apre i festeggiamenti per i trent’anni

Inaugurazione sabato 25 gennaio, alle ore 17: del pittore Gabriele Reina, a cura della direttrice del museo e storica delle arti Ivana Mulatero

Una scenografica, insolita mostra, “Leonardesca" per qualità, quantità e varietà delle opere. Sarà inaugurata sabato 25 gennaio, alle ore 17, presso il Museo Mallé di Dronero la nuovissima e straordinaria esposizione intitolata “Simboli dalle terre del Monviso. Dipinti, stemmi e stendardi”

Del pittore Gabriele Reina, a cura della direttrice del museo e storica delle arti Ivana Mulatero, l’esposizione sarà il primo appuntamento del 2025 che celebrerà i trent’anni della casa museo dronerese, prezioso lascito all’intera comunità da parte di Luigi Mallé. Le sale al secondo piano saranno letteralmente rivestite di ritratti che paiono del XV secolo, cofani dipinti, grandi vedute del "Re di Pietra", enormi e raffinati stendardi eseguiti a olio su damasco, stemmi araldici rievocanti le glorie del Marchesato di Saluzzo. Ci saranno poi decine di taccuini di viaggio ricoperti da volti, paesaggi, schizzi.

Allievo del maestro futurista Sibò (Pier Luigi Bossi, 1907-2000), per Gabriele Reina il percorso artistico è sempre stato affiancato a quello professionale: due vecchie lauree (prima in lingue, poi storia dell’arte a Milano), un dottorato di ricerca elvetico in storia dell’arte (Losanna), una carriera nella storica FMR/Franco Maria Ricci come ricercatore, scrittore e infine caporedattore, quindi la carica di conservatore di una delle più grandi collezioni artistiche private europee. E’ un pittore specialista in tutte le tecniche, dai grandi ritratti a olio a figura intera, alla pittura di paesaggio, ai piatti maiolicati da parata e all’acquarello.

Vita e cultura dell'epoca
La tematica che contraddistingue la mostra “Simboli dalle terre del Monviso. Dipinti, stemmi e stendardi” è il perduto mondo cavalleresco del saluzzese e del Vecchio Piemonte, nonché le arti figurative in grado di esprimerlo che permeavano con vibranti colori la vita e la cultura dell’epoca: “Questo vero e proprio giacimento d'arte dai significati ben specifici e tuttora semisconosciuto proviene dai pennelli di una singolare figura di pittore-viaggiatore, Gabriele Reina, già allievo di un maestro futurista, instancabile cercatore di storie nelle vaste terre dell’Occitania, di qua e di là dal Monviso.

Victor Hugo sentenziò che ‘La prima metà del Medioevo è scritta nel simbolismo delle chiese romaniche, la seconda negli stemmi araldici. Sono i geroglifici del feudalesimo dopo quelli della teocrazia’. La massa di paesaggi, ritratti e stemmi quasi ricreano una perduta ‘camera delle meraviglie’ e rievocano l’antico mondo dei Marchesi di Saluzzo: generosi mecenati delle arti, che ricoprirono il territorio di castelli, abbazie, santuari, oratori campestri. Ci sono anche gli stemmi, dipinti alla maniera antica, dei signori di Baux (cantati da Mistral), i signori del Delfinato, della Savoia, i Sabran, i conti di Tolosa il cui emblema è oggi simbolo dell’Occitania, i signori di Coucy, cui i Saluzzo erano strettamente imparentati e ai quali Alexandre Dumas s’ispirò per delineare la figura del moschettiere Athos. L’esposizione ne raccoglie i simboli più arcani e leggendari, attingendo a una piccola parte di un vastissimo corpus di opere eseguite dall’artista in anni di lavoro e che gremiscono la sua casa-museo”.

La mostra è sostenuta dal Comune di Dronero e sarà visitabile fino al 2 marzo. All’inaugurazione di sabato interverrà anche Gustavo Mola di Nomaglio sul tema "L'Araldica: una finestra aperta sulla storia". Melodie di ghironda e organetto poi eseguite dal gruppo L'Adrech.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei.

Orari di visita: ogni sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 19. Visite guidate e possibilità di aperture straordinarie infrasettimanali su prenotazione per singoli, gruppi e scolaresche. Ad arricchire la mostra ci sarà un programma ricco di incontri, visite guidate, conferenze e laboratori.

Beatrice Condorelli