“UE faccia chiarezza sul caso “Green deal”.
Lo chiede il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, alla luce dell’inchiesta portata avanti dal quotidiano olandese De Telegraaf sul caso di Frans Timmermans, ex Vicepresidente Ue responsabile per il Green Deal. Secondo quanto riportato dal giornale, durante il mandato di Timmermans la Commissione europea avrebbe finanziato tramite il programma Life, con somme importanti, una serie di lobby ecologiste per condizionare il dibattito pubblico e il voto dei parlamentari europei a favore dell’agenda green dell’ex commissario.
Bergesio, responsabile Dipartimento Agricoltura e Cibo della Lega, commenta: “Da quanto riportato dal quotidiano, sembra che il Green Deals di Timmermans avesse obiettivi ben diversi da quello di garantire l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e tutela dell’agricoltura in nome di un’ideologia ambientalista tutt’altro che cristallina ed obiettiva ma in realtà pilotata dagli interessi di multinazionali anche legate al business dei cibi creati in laboratorio”.
“Se la realtà, come temiamo, fosse questa - continua il Senatore -, si tratterebbe di un’interferenza gravissima sul Parlamento europeo e di un uso assolutamente improprio da parte della Commissione di risorse dei contribuenti europei, che avrebbero dovuto invece essere destinate all’agricoltura. Verrebbe confermato quanto sostiene la Lega da tempo: i coltivatori, in particolare quelli italiani, vengono criminalizzati in nome di politiche di estremismo green imposte da lobby di affari che usano l’ambiente come bandiera in nome della quale fare i loro interessi”.
“Sarebbe l’ennesima conferma della distanza ormai siderale che separa questa Unione Europea di tecnocrati dai cittadini e dai territori. Urgente, a livello europeo, fare chiarezza su quanto emerso e lavorare per un cambio di rotta, rivedendo il Patto Verde affinchè i nostri Paesi non perdano ulteriore competitività in nome di un ambientalismo esclusivamente strumentale”, conclude il senatore Bergesio.