“Creare cultura con l’obiettivo di rendere il territorio sempre più attrattivo è difficile in una realtà così disseminata come la nostra, dove in molti casi il teatro più vicino per un qualunque cittadino sta a decine di chilometri di distanza. A latitudine di provincia diventa difficile dare risposte concrete ma è ancor più necessario farlo. Pensando in grande ma mantenendo i piedi per terra”.
Parla così l’assessore alla Cultura del Comune di Cuneo Cristina Clerico, protagonista nella serata di ieri (martedì 21 gennaio), in sala Consiglio, della riunione congiunta tra le commissioni VI e I. Presenti oltre a lei i consiglieri presidenti Erio Ambrosino e Mario Di Vico, la sindaca Patrizia Manassero, l’assessore Valter Fantino e le dirigenti di settore Ferrero e Chiavero. Al centro dell’incontro l’analisi dell’attività – culturale, appunto – che il Comune porta avanti ormai da cinque anni con la Fondazione Artea, che a livello annuale medio consta in investimenti per circa 250mila euro (nella sola città cuneese). Presenti come rappresentanti della Fondazione il direttore Davide De Luca, e Angelica Basso.
Fondazione Artea si propone di promuovere e valorizzare il patrimonio storico, architettonico e artistico e le attività culturali in ogni forma ed espressione nell’ambito del territorio piemontese (e cuneese nello specifico). “Nasce per sostenere l’attività della pubblica amministrazione – ha sottolineato De Luca – ed è un soggetto profondamente e indistricabilmente legato al rapporto con gli enti pubblici, ovvero i due soci fondatori, la Regione Piemonte e, dal 2022, il vostro Comune”.
“Il programma del 2025, ideato e perfezionato di concerto con le due amministrazioni, è pressoché definito e guarda anche a fuori i confini provinciali e regionali – ha concluso il direttore di Artea -. L’obiettivo è, ovviamente, rendere il territorio cuneese in senso lato sempre più interessante e attrattivo”.
Sia la sindaca che l’assessore Clerico hanno sottolineato l’importanza del rapporto tra Comune e Fondazione Artea, sostanziato nella partecipazione dell’ente pubblico nella struttura della seconda. E hanno assicurato come l’attenzione dell’amministrazione comunale ai temi afferenti il mondo della cultura sia altissima e voglia rimanere tale.
“La Fondazione è un ente strumentale nel raggiungimento degli obiettivi legati alla programmazione culturale annuale – ha spiegato Clerico -: permette alla città di non perdere il controllo sulle proprie linee politiche culturali e, comunque, di attuare attività importanti e concrete. In questi, anni con Artea, abbiamo gestito una serie di progetti di valorizzazione partiti dai luoghi messi ‘al servizio’ della cultura come il nuovo palazzo Santa Croce e l’iniziativa del festival ‘Città in Note’, che proprio si propone di mettere in dialogo la città e il mondo della musica”.
Secondo l’assessora le linee guida di settore per il 2025 guardano a un sempre maggiore ingaggio della fascia d’età più “ostica”, culturalmente parlando, ovvero i giovani adulti. E si propongono di farlo tramite la rigenerazione degli spazi come il palazzo Santa Croce, la chiesa di Santa Chiara e il chiostro di San Francesco, riservando parti di essi – come il piano terra della nuova sede delle biblioteche cittadine - proprio al mondo giovanile e lanciando progetti incentrati sulla definizione di risorse da destinare alle politiche giovanili e alla realizzazione di eventi di valorizzazione specifici.
Inoltre, si prevede di concretizzare iniziative dedicate agli anniversari importanti dell’anno, in particolare gli 80 anni della Liberazione.