"È purtroppo caduto nel vuoto l’invito rivolto tramite i media dalla minoranza consigliare del Comune di Piozzo al sindaco Lasagna quale socio della società titolare del progetto di desistere dall’installazione di un impianto fotovoltaico/agrivoltaico su terreni ai confini della strada Piozzo-Carrù e a ridosso di area residenziale". Così il capogruppo di minoranza, il consigliere Antonio Accoinciaioco commenta la vicenda che riguarda la realizzazione dell'impianto in paese.
È evidente - scrivono dalla minoranza - l’impatto negativo che l’impianto crea sull’ambiente e al paesaggio circostante. La società ha affisso un manifesto sul quale viene riportato che “l’impianto agrivoltaico aderirà alla comunità energetica rinnovabile per fornire benefici sociali, economici ed ambientali…”. È chiaro l’intento del sindaco di giustificarsi di fronte ai cittadini che lo hanno votato. Tant’è che in campagna elettorale, seppur da mesi fosse già stato depositato il progetto per questo impianto, ha evitato appositamente di inserire nel suo programma l’argomento delle energie rinnovabili, poiché ciò avrebbe potuto danneggiarlo. A suffragare l’opinione che questo impianto viene installato esclusivamente a beneficio della società proprietaria e a danno dei concittadini si evidenzia quanto segue:
- La comunità energetica cui il Comune di Piozzo ha aderito e che il signor Lasagna ha rimarcato in campagna elettorale ha escluso gli impianti a terra
- Ci domandiamo quali possano essere i benefici ambientali, la così detta cura del territorio tanto sbandierata dal signor Lasagna in campagna elettorale, atteso che il terreno viene coperto da materiale ferroso e da altri componenti del pannello di cui non conosciamo gli effetti nel lungo termine, ma che non saranno sicuramente positivi
- La tariffa incentivante a beneficio del proprietario dell’impianto avrà la sua copertura tramite componenti tariffarie che l’Arera inserirà nelle bollette della luce; quindi un aggravio per i cittadini utenti. E non benefici.
E questo è sufficiente per evidenziare che il sindaco non ha minimamente preso in considerazione la cura del territorio e il benessere dei suoi concittadini.
"Voltando lo sguardo ai Paesi insediati sulla provinciale Piozzo-Cuneo - evidenziano dall'opposizione - ci preme, altresì, sottolineare che solo nel nostro comune – allo stato – è installato un impianto fotovoltaico a ridosso della strada e delle abitazioni civili, e un altro è in fase di installazione. Sia chiaro: tutti noi desideriamo che vengano utilizzate le fonti rinnovabili, ad evitare un danno al pianeta in cui viviamo. Ma la scelta e il loro utilizzo non dovrà mai essere controproducente e dovrà sempre essere adeguatamente ponderata nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e delle persone".
LA REPLICA DEL SINDACO
In merito alla vicenda, già sollevata dalla minoranza negli scorsi mesi, abbiamo chiesto replica al sindaco, Sergio Lasagna, che ha risposto con la nota che pubblichiamo di seguito.
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Non è la prima volta che la minoranza attacca direttamente la mia persona sulla questione dell’impianto fotovoltaico. Lo ha fatto più volte in consiglio comunale, sede in cui ho dato le mie spiegazioni e più volte sui giornali. Mi sono sempre astenuto dal rispondere ad accuse che ritengo infondate, ma dato l’inasprimento dei toni mi sembra doveroso, a questo punto, comunicarvi la realtà dei fatti.
La società agricola di cui sono titolare con mio fratello sta installando in via Carrù - Piozzo, un impianto agrivoltaico. Una premessa però è doverosa: in primo luogo, come la legge impone, l’impianto è stato autorizzato dalla normativa in materia e in secondo luogo, non è l’unico impianto in fase di costruzione nella stessa area, che a differenza di quanto descritto dal consigliere di minoranza Negro Mario, non è residenziale ma agricola e adiacente ad un area industriale.
Vi è quindi, a mio avviso, una disparità nel giudicare i due impianti in costruzione, forse dovuta al fatto che quello oggetto di disputa è situato proprio davanti all’abitazione del consigliere sopra citato, che invito ad una critica più costruttiva e inerente il mio operato come sindaco e non come privato cittadino.
Mi preme poi ricordare - aggiunge Lasagna - che l’impianto in questione è stato autorizzato con richiesta PAS di cui gli atti autorizzativi sono stati inoltrati al comune in data 14/02/2024 ( in cui ancora non ero sindaco) e che l’allora amministrazione comunale di Piozzo, non ha sollevato alla presentazione della domanda alcuna eccezione.
Pertanto o non vi erano motivi che potessero giustificare il rigetto della domanda oppure non vi era alcun interesse politico dell’allora maggioranza di contestare l’attività che sto svolgendo in veste di privato cittadino e che quindi oggi, non trovando altre argomentazioni da controbattere, sia l’unico strumento rimasto alla minoranza per attaccarmi.
Inoltre l’idoneità alla collocazione è nel rispetto della normativa di riferimento nazionale, ovverosia l’art. 20, c.8 del D.Lgs. 199/2021, che dapprima concedeva l’installazione nelle aree a 500 metri dalle aree produttive e dagli stabilimenti, ma che ora con le modifiche apportate con il D.L. n.63 del 15/05/2024 ha ritenuto idonee solo le aree a 500 metri dagli stabilimenti, su terreni agricoli e per impianti del tipo agrivoltaico.
Ripeto quindi che l’impianto non è costruito in zona residenziale ma agricola e a ridosso di uno stabilimento, e che come previsto dalla normativa sopra esposta, si tratta di un agrivoltaico e come da apposita relazione agronomica, che oltre la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, manterrà una quota di capacità produttiva del fondo.
L’agrivoltaico rappresenta l’unione delle fonti rinnovabili, uso sostenibile del suolo, tutela della biodiversità: un approccio innovativo che permette di far convivere e interagire in modo virtuoso generazione di energia solare e pratiche agricole, così da promuovere la creazione di valore condiviso con il territorio e le comunità locali che ospitano gli impianti.
Puntualizzo inoltre che il Comune di Piozzo non ha aderito ad alcuna Comunità Energetica (Cer), ma come da delibera presentata in consiglio comunale dall’allora Sindaco Acconciaioco, si era provveduto a deliberare una manifestazione di interesse. Nelle Cer sono inclusi gli impianti fotovoltaici di qualsiasi genere, ma può essere inserito nelle CER qualunque tipo di impianto rinnovabile, a titolo esemplificativo e non esaustivo, idroelettrico, eolico, biogas, biomasse solide ecc. Per poter accedere agli incentivi previsti per le CER gli impianti di produzione da fonte rinnovabile devono avere potenza non superiore a 1 MW.
L’allora Sindaco Acconciaioco Antonio, attuale consigliere e capogruppo di minoranza dovrebbe conoscere bene la materia vista la delibera presentata in consiglio e la partecipazione come Sindaco a diversi convegni proprio inerenti alle Cer. Informo inoltre che l’impianto viene realizzato con il rischio imprenditoriale, e che l’energia prodotta è valorizzata da condizioni di mercato, aderendo alla comunità energetica; contemporaneamente l’allacciamento Enel consentirà di aggregare produttori e consumatori di energia e generare incentivi a beneficio di tutti i partecipanti.
La tariffa incentivante e il contributo ARERA sono riconosciuti esclusivamente sull'energia elettrica autoconsumata dalla CER. Tale quantità di energia è pari a quella virtualmente condivisa, in ciascuna ora, tra i produttori e i consumatori membri della CER, ubicati nella porzione della rete di distribuzione sottesa alla stessa Cabina Primaria.
Per ciascuna ora il GSE verificherà a quanto ammonta l'energia prodotta da tutti gli impianti facenti parte di una medesima CER e a quanto ammonta l'energia prelevata da ciascun consumatore della CER. L'energia autoconsumata sarà quindi pari al minor valore tra questi due somme di energia.
MI auguro che la mia risposta sia esaustiva e chiarificatrice sull’argomento, ed invito la minoranza a documentarsi maggiormente prima di lanciare accuse infondate e a collaborare in modo propositivo nell’interesse della comunità Piozzese.