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Attualità | 20 gennaio 2025, 19:17

Come aiutare i giovani a diventare adulti in un’epoca di smarrimento [VIDEO]

Confartigianato Cuneo ha concluso la prima edizione della “Scuola per Genitori” con la partecipazione della nota psicoterapeuta Stefania Andreoli

Alcuni momenti della serata tenuta venerdì al Cinema Monviso di Cuneo. Sopra, da sinistra, Stefania Andreoli, Daniela Balestra e Joseph Meineri

Alcuni momenti della serata tenuta venerdì al Cinema Monviso di Cuneo. Sopra, da sinistra, Stefania Andreoli, Daniela Balestra e Joseph Meineri

Al cinema Monviso platea gremita di pubblico venerdì sera 17 gennaio in occasione del terzo ed ultimo incontro della “Scuola per Genitori”, l’iniziativa organizzata da Confartigianato Imprese Cuneo con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – programma Welfare e Intesa Sanpaolo. Relatrice della serata Stefania Andreoli, nota psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, la quale ha approfondito il tema “Perfetti o felici. Diventare adulti in un’epoca di smarrimento”.

Con grande abilità oratoria, la dottoressa Andreoli, autrice di diverse pubblicazioni e collaboratrice con autorevoli testate giornalistiche e radiofoniche, ha focalizzato l’attenzione del pubblico sulla fragile figura genitoriale di oggi e sulle dinamiche che intercorrono tra i vari componenti della famiglia.

Se negli ultimi decenni l’identità adulta è stata principalmente fondata sul lavoro e sulla possibilità di costruire un proprio ruolo sociale e professionale, oggi quel modello appare in crisi e non più in grado di offrire le certezze fornite finora. Anche per questo, nella “stanza delle parole” dove la dottoressa Andreoli riceve i suoi pazienti, negli ultimi anni ha cominciato a emergere una istanza generazionale comune: quella dei venti-trentenni e dei trenta-quarantenni, in cerca di aiuto per capire come trovare il proprio posto in un mondo sempre più schiacciato sul presente e che sembra aver perso ogni slancio verso il futuro. Partendo dalle storie di chi si rivolge a lei ogni giorno, Andreoli ha spiegato cosa voglia dire essere adulti in quest’epoca di disorientamento, andando ad identificare gli errori di comportamento che frenano l’affrancamento dei più giovani dai loro genitori e dalle generazioni precedenti.

“I genitori di oggi – ha spiegato la dottoressa Andreoli - sono ancora molto appropriativi, pur con caratteristiche diverse dai padri padroni che avevamo 50 anni fa, però sono ancora molto poco portati all'emancipazione del figlio. Si tratta di genitori che non hanno fatto il figlio per consegnarloal mondo, ma per tenerlo per sè. Quindi non invitano il figlio ad affrontare il mondo esterno, ma cercano di trattenerlo nel loro microcosmo evitando di spingerlo a fare esperienza per timore che possa provare qualche delusione. Invece, è proprio l’eventuale fallimento con il disagio che ne deriva, uno degli strumenti più potenti per avviare quel processo di crescita necessario a far divenire i giovani degli adulti consapevoli”.

Tra gli altri aspetti toccati durante la seconda parte della serata, nella quale il monologo della relatrice si è trasformato in un dialogo botta e risposta tra lei e il direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri, le difficoltà delle imprese nell’affrontare il passaggio generazionale, spesso dovute a causa di una mancanza totale di sintonia tra genitori e figli.

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“Le cause sono molteplici - ha sottolineato la Andreoli -, prima tra tutte la differente visione del lavoro in un mondo che sta vivendo un repentino e continuo cambiamento. Innanzitutto, c’è la generazione di imprenditori che si ritrovano a fare un passo indietro non sentendosi più, come in passato, docenti di esperienza, ma potenziali allievi di materie inedite, però con scarsa voglia di imparare. Inoltre, occorre aggiungere che oggi i giovani rifiutano l’esempio del passato in cui il lavoro era l’obiettivo primario. Sono persone che ipotizzano, propongono, promuovono l'idea di non voler vivere solo per lavorare. Vogliono sì lavorare per vivere, ma non si prestano più a quello che loro sentono come una frequente minaccia di sfruttamento. E può sembrare che siano arroganti, che non siano disponibili, che non vogliano fare la gavetta, che non vogliano lavorare gratis. In realtà i nostri ragazzi hanno una chiara percezione della preziosità del tempo libero al quale non vogliono rinunciare, destinandone una parte alle loro relazioni, al cinema, alle loro passioni, agli hobby”.

L’incontro si è concluso con l’auspicio, visto il grande consenso registrato, di replicare l’iniziativa con una seconda edizione della Scuola per Genitori, trasformandola in itinerante a livello provinciale.

“Riflettere sul ruolo di genitori e sul rapporto con i propri figli – ha concluso Daniela Balestra, vicepresidente vicaria di Confartigianato Imprese Cuneo – rappresenta oggi un percorso di grande importanza per le imprese e le famiglie del nostro territorio. Come genitori tendiamo sempre adessere perfetti, ma la perfezione che cos'è? E’ soprattutto essere in sintonia con i propri figli, con la propria famiglia, per affrontare le sfide della vita insieme e in armonia. Confartigianato Cuneo ha voluto investire su questo tipo di incontri per fornire una giusta chiave di lettura delle diverse fasi dello sviluppo giovanile perché investire sui giovani vuol dire investire sul futuro. Ed è quello di cui tutti noi abbiamo bisogno come persone, come imprenditori e come imprese".


 

C. S.

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