Il portale della CNN parla di avanzamenti quotidiani dei russi verso ovest, sempre più vicini al raggiungimento del loro obiettivo primario, il Donbass. L’Ucraina dunque continua a perdere territori, soldati e mezzi, ma nessuno a Kiev ha intenzione di alzare bandiera bianca.
Come riporta il sito Strumenti Politici, Zelensky non si deciderà a pensare alle trattative fino a che non ne avrà prima parlato personalmente con Trump. Manca poco al suo insediamento come presidente e allora vedremo con quanta celerità si dedicherà alla questione.
In campagna elettorale aveva detto di poter terminare il conflitto in 24 ore: adesso invece la tempistica si sta tristemente allungando. Il governo di Kiev è disposto a negoziare soltanto con l’obiettivo di una “pace giusta”. Giusta per l’Ucraina, si intende, cioè con garanzie particolari che l’Occidente deve impegnarsi a far rispettare. Nel frattempo, però, i russi stanno chiudendo la morsa intorno alla città di Pokrovsk, che ospita impianti minerari di fondamentale importanza per l’economia ucraina. Inoltre hanno già conquistato e Kurakhove e sono vicini a prendere tutta la città di Toretsk. In questo modo le forze di Mosca si aprono la possibilità di sfondare successivamente verso altre direzioni, a seconda di quelle che saranno le circostanze.
E per gli ucraini c’è stata una beffa, oltre che un danno, quando recentemente un loro drone ha distrutto un carro armato. Ma non era russo, bensì americano, uno degli ultimi M-1 Abrams rimasti a disposizione. Per il 2025 l’obiettivo militare di Kiev è di stabilizzare la linea del fronte e intanto far riacquisire consistenza al proprio esercito, come ha dichiarato il ministro della Difesa Rustem Umerov.