Attualità - 17 gennaio 2025, 06:55

Disservizi e ritardi sui treni piemontesi. "Con il confronto diretto possiamo incidere sul servizio" [L'INTERVISTA]

Fulvio Bellora, referente locale del Coordinamento mobilità integrata e sostenibile (Comis): "Il dialogo con la Regione è un passo avanti, ma la strada è lunga per migliorare la qualità della vita dei pendolari"

Fulvio Bellora, referente del Comis (Coordinamento mobilità integrata e sostenibile)

L'incontro programmatico regionale sul Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), tenutosi il 14 gennaio, ha segnato una svolta importante. Per la prima volta, il tavolo di confronto è stato esteso a rappresentanti dei comitati pendolari di tutta la Regione. Abbiamo parlato con Fulvio Bellora, referente locale del Coordinamento mobilità integrata e sostenibile (Comis), che ci ha offerto una panoramica sulla situazione attuale e sugli sviluppi futuri.

La Regione ha ampliato la platea dei partecipanti al tavolo. Come valuta questa decisione?

"È sicuramente un segnale positivo. Da ottobre in avanti c'erano stati incontri specifici per linee come la SFM4 e la SFM7, ma si è deciso di passare a una visione più ampia proprio per riconoscere che i problemi sono comuni a tutta la rete regionale. Questo è avvenuto anche su suggerimento dell'assessore  regionale ai Trasporti Marco Gabusi, che ha mostrato un'apertura nuova rispetto al passato. Era ciò che chiedevamo da tempo: un dialogo più strutturato e inclusivo. È importante sottolineare che questo approccio, sebbene non risolva tutto immediatamente, crea una base solida per affrontare i problemi con una visione sistemica e non frammentata".

Quali sono stati i punti principali del confronto?

"Abbiamo fatto una panoramica generale sui problemi della rete regionale, che spaziano dall'infrastruttura al materiale rotabile. Ci sono criticità condivise, come i guasti frequenti ai passaggi a livello, i problemi tecnici dei treni e le interruzioni di servizio. Queste difficoltà incidono pesantemente sulla vita dei pendolari, causando ritardi sul lavoro, difficoltà organizzative e un peggioramento complessivo della qualità della vita. Il pendolare non è solo un numero, ma una persona con una vita complessa e vincoli quotidiani: è necessario che il sistema ferroviario tenga conto di questo".

Ci sono stati progressi tangibili?

"Qualcosa è migliorato. Ad esempio, sono stati modificati alcuni orari per evitare sovrapposizioni tra treni regionali e metropolitani, una richiesta che avevamo avanzato tempo fa. Tuttavia, il miglioramento è ancora insufficiente. Servono più interventi di manutenzione preventiva per ridurre i disagi quotidiani. È chiaro che alcune problematiche sono state ascoltate, ma il lavoro è solo all'inizio".

Trenitalia ha riportato una puntualità percepita del 90% per la linea SFM4. Le sembra un dato realistico?

"Purtroppo, questi dati vanno presi con cautela. La metodologia di calcolo esclude ritardi sotto i tre minuti e non considera i treni soppressi, distorcendo la percezione reale del servizio. Sul nostro sito pubblichiamo dati alternativi basati su infomobilità, che spesso raccontano una realtà meno rosea. Per esempio, su alcune tratte, il treno recupera ritardi solo nell'ultimo tratto, e ciò è sufficiente per modificare le percentuali. Questo non riflette la realtà di chi subisce disagi o cancellazioni lungo la maggior parte del percorso."

Quali sono le richieste più urgenti avanzate dai pendolari?

"Chiediamo più trasparenza e comunicazione. Vogliamo conoscere in anticipo i dettagli sui lavori programmati per poterci organizzare meglio. Inoltre, è fondamentale garantire servizi sostitutivi durante le interruzioni e investire su treni nuovi, anziché riutilizzare mezzi già vecchi come i Vivalto e i TAF. Questi treni, provenienti da altre regioni, spesso hanno già accumulato molti anni di servizio, e ciò comporta guasti frequenti che aggravano la situazione".

Cosa pensa dell’aumento del numero di passeggeri registrato lo scorso anno?

"Questo dimostra che la gente vuole usare il treno e ne ha bisogno. Però il servizio deve funzionare. Non puoi partire e non sapere quando arrivi. Abbiamo riscontrato che molti utenti sono costretti a fare i conti con continui disservizi, il che rischia di disincentivare l'uso del mezzo pubblico. Eppure, nonostante tutto, l'aumento dei passeggeri è un segnale positivo e ci sprona a insistere per avere n servizio migliore".

Il prossimo incontro è già stato fissato?

"Non ancora, ma si è ipotizzato di tenere un incontro al mese, possibilmente il primo martedì. Questo permetterebbe una maggiore continuità nel dialogo e una migliore pianificazione degli interventi".

L'inizio è incoraggiante?

"La creazione di questi tavoli è un passo avanti. Parlare direttamente con Regione, Trenitalia e RFI non era mai successo prima. Tuttavia, il percorso è ancora lungo. Continueremo a essere costruttivi e propositivi, perché il servizio funzioni per tutti. La nostra è una battaglia quotidiana, ma crediamo che con il dialogo e la collaborazione si possano ottenere risultati concreti".

Daniele Vaira