Nella mattinata di venerdì 10 gennaio nella Sala Borsellino cortesemente messa a disposizione dal limitrofo Istituto Alberghiero G.Giolitti tutto il Liceo Classico di Mondovì, dalla prima alla quinta, ha partecipato al Progetto ARBor, reso possibile grazie alla collaborazione con la Facoltà di Lettere Classiche dell’Università di Torino.
Il termine “ARBor” contiene un significativo acronimo, evidenziato dalle tre lettere maiuscole: A per “Atene”; R per “Roma” e B per “Bisanzio”, le tre culle della cultura occidentale. Va rilevata con piacere la presenza della “B”, cioè della civiltà bizantina, purtroppo del tutto trascurata al Liceo. Il simbolo dell’albero, poi, abbastanza intuitivamente rimanda proprio alla cultura, della quale – come insegna Aristotele – “le radici sono amare, ma i frutti dolci”: “albero” che deve, appunto, come ha evidenziato la Prof.sa Manuela Calvi che ha coordinato e presentato il Progetto, avere radici forti, in più direzioni e crescere sempre.
L’incontro si è sostanziato in due interventi: il primo del Prof. Luigi Silvano, che ha trattato de L’aldilà visto dagli autori greci e romani e il secondo della Prof.sa Anna Maria Taragna su Logos e Polemos: quando l’arte della parola è al servizio della guerra. Il ricorso a molte slides e ad una trattazione vasta ed articolata su numerose fonti iconografiche, pitture vascolari, citazioni di testi e di autori hanno permesso di illustrare pienamente e di comprendere come l’idea di aldilà abbia subito nel tempo una decisa evoluzione, passando dall’oltretomba umbratile e privo di autentica vita in Omero a quello orfico-platonico, che si ritrova nel sesto libro dell’Eneide e che prepara poi la strada all’escatologia cristiana.
Attraverso la disanima di molti testi (Procopio, Anna Comnena, lo Psuedo-Maurizio e altri) la civiltà bizantina è stata, invece, presentata dalla Prof.sa Taragna come un mondo in cui la regola (e l’aspirazione) era la pace – al contrario della classicità – e in cui, però, la guerra veniva subita per esigenze difensive e combattuta in tutti i modi possibili, ricorrendo anche spesso e volentieri all’inganno e ad una retorica dissimulatrice e manipolatoria: facile constatare come molti di questi aspetti si possano ritrovare anche nel nostro presente.
Ulteriore prova che la conoscenza dell’antico è una chiave preziosa, anzi imprescindibile per la comprensione dell’oggi.
Entrambi gli interventi sono stati molto apprezzati da tutti noi studenti liceali, affascinati sia dalla brillante competenza dei relatori che dalla particolare importanza degli argomenti proposti, che ci hanno rafforzati nella convinzione che lo studio della cultura classica sia assolutamente essenziale, con buona pace di chi crede stoltamente il contrario.
Giulio Toppino, 3 A e Pierfrancesco Griseri, 4 A – Liceo Classico Mondovì